DON BOSCO NEL MONDO
MARCELLA ORSINI
La protezione dei minori a Formosa
Nell’Argentina Nord, nella città di Formosa, a circa 1200 chilometri da Buenos Aires, sorge l’opera salesiana che ha fatto dello spirito di famiglia la forza di una popolazione ricca solo di speranza.
E’ forte il legame che unisce l’Italia e l’Argentina, così come forte è quello tra il Paese sudamericano e i Figli di Don Bosco. Qui, don Bosco, il giorno 11 novembre del 1875, mandava i suoi primi missionari, dieci uomini che si inserivano nel flusso migratorio delle popolazioni europee di contadini, tra cui moltissimi italiani, attirati in Sud America dalla possibilità di acquisire lotti fondiari messi a disposizione dallo Stato Federale.
La tragica altalena
Da quel primo nucleo missionario a Buenos Aires a oggi i Salesiani di Don Bosco sono presenti, dall’estremo Sud in Patagonia fino ai confini dell’estremo Nord di quello che è il secondo Paese più esteso del Sud America, con più di 70 opere e migliaia di beneficiarie e beneficiari.
Nel panorama internazionale l’Argentina non offre uno scenario drammatico, in apparenza. Secondo il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (undp) oggi l’Argentina si trova al 46° posto per Indice di Sviluppo Umano (isu) su 186 Paesi. I circa 45 milioni di abitanti si collocano per isu, livello di crescita economica e qualità della vita al terzo posto dei Paesi dell’America Latina.
Tuttavia la popolazione ha subìto nove grandi crisi economiche nella sua storia, ben cinque di queste hanno colpito il Paese soltanto dal 1980 al 2020, quando la pandemia di Covid-19 ha aggiunto alle condizioni di vita preesistenti delle popolazioni di tutto il mondo alcune variabili ancora lontane dal poter essere valutate, in termini di livello di benessere sociale e di qualità della vita.
È soprattutto la popolazione adolescente che, non avendo opportunità d’integrazione nel sistema educativo, formativo, occupazionale e più generalmente sociale, rimane esclusa da un sano processo di sviluppo integrale e inclusivo.
La speranza di Formosa
I Salesiani di Don Bosco concentrano il loro operato principalmente alla formazione professionale e al sostegno dello sviluppo e della crescita in una dimensione autenticamente transdisciplinare, secondo il modello educativo e formativo basato sul Sistema Preventivo il cui obiettivo è riempire il vuoto creato dalle ripetute crisi economiche e sociali del Paese.
Nell’Ispettoria Salesiana dell’Argentina Nord, all’estremo Nord-Est del Paese, a circa 1200 chilometri da Buenos Aires, sorge l’opera salesiana di Formosa, capitale della Provincia omonima e ricoperta per la maggior parte dalla pianura del Chaco Central.
Secondo l’ultimo censimento demografico, effettuato dall’Instituto Nacional de Estadística y Censos (indec) ormai nel 2010, nella Provincia di Formosa vivevano 530 mila persone, l’1,3% della popolazione totale del Paese. Il censimento del 2010 ha costituito per la presenza salesiana una notevole spinta per potenziare l’impegno in una Provincia in cui sia il tasso di analfabetismo sia la percentuale di famiglie i cui bisogni di base rimanevano insoddisfatti risultavano essere il doppio della media nazionale.
L’opera salesiana di Formosa sorge nel centro cittadino, è diretta da don Alejandro Musolino ed è guidata da una piccola comunità di sei salesiani in tutto. Appare come un mosaico di attività costituito dalla Parrocchia, l’Oratorio, il Centro giovanile, le scuole Primaria e Secondaria, il Centro Cooperatori, il Centro Ex allievi, gli Exploradores, il Centro di avviamento al lavoro CC.SS. la radio e il Centro per i ragazzi in difficoltà.
Tutto a Formosa verte intorno a una parola, che è anche un luogo, fondamentale: l’“hogar”, la “casa-famiglia” che accoglie e protegge, che forma ed educa bambine, bambini e adolescenti bisognosi, nella piena attuazione della Pedagogia della gioia.
La Fondazione Don Bosco nel Mondo segue e supporta la missione salesiana in Argentina da molti anni e, grazie all’aiuto di amici e sostenitori, ha realizzato numerosi progetti per la protezione dell’infanzia vulnerabile e a rischio, per l’inclusione sociale di giovani e adulti e per la riduzione della povertà economica attraverso la promozione di iniziative di autoimprenditorialità.
L’Hogar Don Bosco
L’edificio della Scuola Hogar Don Bosco è stato costruito circa 45 anni fa e in alcune occasioni sono stati realizzati interventi di ristrutturazione, ma non risolutivi. L’area attualmente gravemente degradata corrisponde all’ala più antica dell’edificio. Nonostante sia in funzione, è urgente la sua riparazione, per fornire un ambiente migliore e sano in cui accogliere, proteggere e far crescere bambini, adolescenti e giovani esclusi dal sistema sociale.
La povertà economica e la disoccupazione o la mancanza di un lavoro formale per i loro genitori spinge i minori per strada e ad abbandonare la scuola. Privi d’istruzione, di assistenza sanitaria e di accesso a pasti completi ogni giorno vedono negato il diritto fondamentale a un sano sviluppo psico-fisico.
Qualora i bambini e i ragazzi riescano a frequentare la scuola, spesso non si ritrovano destinatari di un programma mirato e fondato sui loro bisogni e così abbandonano comunque quello che ritengono un sistema insoddisfacente e distante dalla loro realtà.
Non c’è soluzione di continuità al degrado e al disagio. Da un lato la strada espone i minori all’abuso e allo sfruttamento, dall’altro in famiglia sono vittime di violenza non solo subita, ma anche assistita, nel caso della violenza di genere perpetrata ai danni delle madri le quali, pur in presenza di organizzazioni e di servizi per il contrasto alla violenza di genere, rimangono isolate e impossibilitate a usufruirne.
La comunità salesiana, insieme a 17 docenti, un direttore, un team interdisciplinare composto da un’infermiera, un’assistente sociale, uno psicologo e una psicopedagogista, si occupa di assistenza e di promozione di processi partecipati e multilivelli che favoriscano l’ingresso e la permanenza nel sistema educativo e sociale e sviluppa spazi di sostegno scolastico e di rinforzo alla scolarizzazione formale, caratterizzati da laboratori e da attività ludico-sportive orientate al potenziamento della socialità e di abilità extra scolastiche.
In particolare il progetto della Fondazione Don Bosco nel Mondo a Formosa ha come obiettivo generale la tutela dell’infanzia vulnerabile e la riduzione dell’esclusione sociale dei giovani a rischio attraverso la formazione professionale e lavorativa sostenibile e di qualità.
Il nostro obiettivo
Obiettivo specifico è il miglioramento dei servizi offerti attraverso l’adeguamento strutturale degli spazi dell’edificio della Scuola Hogar Don Bosco.
Beneficiari diretti del progetto sono 120 bambine, bambini, adolescenti e giovani di età compresa tra i 6 e i 20 anni, provenienti dai quartieri poveri della città di Formosa e appartenenti a famiglie in situazione di bisogno materiale e di marginalità sociale. La maggior parte è costituita da famiglie con figli piccoli e monoparentali in cui la madre, priva di reti per il sostegno psicologico e l’empowerment economico e di accesso ai servizi di tutela, è l’unica figura di riferimento adulta.
L’Hogar Don Bosco è un vero e proprio focolare di protezione dallo sfruttamento, dall’abuso, dalla violenza e dalle dipendenze, un luogo confortevole e accogliente in cui poter trovare la cura quotidiana attraverso le attività principali d’istruzione, formazione professionale, ma anche di accompagnamento psicologico e pastorale per tutto il nucleo familiare, di protezione dalla violenza di genere e di assistenza sanitaria, tuttavia la presa in carico dei minori e dei giovani in difficoltà non può realizzarsi in modo completo ed essere di qualità se non ci sono spazi dignitosi e ben equipaggiati da dedicare al raggiungimento dei migliori obiettivi.
Attualmente la Scuola Hogar Don Bosco, a causa dei problemi strutturali al tetto che provocano perdite d’acqua, umidità e distacco di intonaco e di rivestimenti, riversa in uno stato di degrado che deve essere risolto al più presto, al fine di dare continuità e qualità allo sviluppo delle numerose attività educative e pastorali dell’opera.
La situazione di estremo bisogno delle famiglie impoverite di Formosa è stata acuita dalla pandemia, tanto che l’opera salesiana da Marzo del 2020 ha orientato lo sforzo economico all’acquisto di sacchi di riso e di prodotti per l’igiene non solo per le 120 famiglie beneficiarie del progetto, ma anche per tutta la popolazione di Formosa in difficoltà che dal lock-down del Paese a oggi continua a rivolgersi ai Salesiani per i beni di prima sussistenza.
Per poter garantire un ambiente sicuro a tutti quei bambini e a quei ragazzi che chiamano l’Hogar Don Bosco “casa”, la piccola comunità dei Figli di Don Bosco di Formosa ha bisogno dell’aiuto di tutti noi