LE CASE DI DON BOSCO
Roberta Mascario - Foto Davide Baccaro
Soverato
I salesiani sono l’anima della città dal 1908. Don Rua, il primo successore di don Bosco, vide nella Perla dello Ionio il luogo in cui fondare una nuova casa salesiana. Da 113 anni l’opera è il principale punto di riferimento per i giovani che vedono nei salesiani don Bosco, padre, maestro e amico.
L’Opera Salesiana di Soverato deve molto alle benefattrici sorelle Baronesse Scoppa. Il 27 luglio del 1904 la Baronessa Maria Caterina Scoppa, Marchesa di Cassibile, firmava il testamento con il quale lasciava a don Rua tutti i territori di Acciarello in Soverato, con l’obbligo di edificare una chiesa in onore di S. Antonio di Padova; la terza sorella, Alfonsina Scoppa Marchesa di Francia, con un atto del 21 febbraio del 1908 consegnava a don Piccollo, Ispettore salesiano della Sicilia, la somma di 110 mila lire con l’obbligo di «… mantenere, educare cristianamente ragazzi calabresi, avviandoli o alle arti, o all’agricoltura, o agli studi». Il 24 marzo iniziarono i lavori per erigere la chiesa di S. Antonio e il 10 maggio dello stesso anno don Rua benedisse la prima pietra. I Salesiani non attesero che fossero terminati i lavori della casa e della chiesa per iniziare il lavoro apostolico a Soverato: don Paolo Scelsi, confratello della casa di Borgia, aprì l’oratorio festivo dal sabato al lunedì. Finalmente nel maggio del 1911 dopo la benedizione della nuova chiesa, con casa annessa, l’oratorio si stabilì definitivamente nella nuova sede. Nel novembre del medesimo anno vennero aggiunte le scuole elementari private diurne e serali, autorizzate dal Governo. Iniziava così la storia di apostolato e di educazione umana, culturale e cristiana, che l’Istituto Salesiano di Soverato, fedele alla sua missione, ha svolto e tuttora svolge a favore della gioventù soveratese e calabrese.
La Parrocchia e l’Oratorio
Nel febbraio del 1941 monsignor Giovanni Fiorentini, Arcivescovo di Catanzaro e Vescovo di Squillace, istituisce una Parrocchia per Soverato affidandola ai Salesiani. Come primo parroco viene nominato il Direttore dei Salesiani don Ruggiero Pilla. La prima sede parrocchiale era presso la Chiesa del Santo Rosario e nel 1965 si trasferisce presso la nuova Chiesa, costruita appositamente per essere la Parrocchia di Soverato Marina e per questo dedicata a Maria Immacolata. Dal 1970 al 1986 sono parroci don Alfonso Alfano e don Lindo Formato. Ed è proprio in quegli anni che in tutta la Chiesa i giovani si sentono investiti dal compito di essere protagonisti nel cammino di rinnovamento della Chiesa: nascono dappertutto gruppi giovanili di impegno ecclesiale a forte identità. A Soverato, grazie all’impegno dei suddetti parroci, nasce la comunità giovanile Betania che si impegna maggiormente nella Chiesa e nella società con varie attività: campi scuola, giornate di spiritualità per i giovani della diocesi, animazione dell’oratorio, feste popolari, colonie estive con i ragazzi più bisognosi della Parrocchia…
Nel 2005 le due comunità salesiane si fondono in una sola comunità che si occupa della Scuola e della Parrocchia, divenendo nucleo della cep (Comunità Educativo-Pastorale) di Soverato Marina. Il nuovo parroco è don Tobia Carotenuto che è anche Direttore della comunità religiosa e della scuola. Ancora oggi l’Opera di Soverato è una realtà unita sotto la guida del Parroco don Alfonso Napolitano e del Direttore don Mimmo Madonna.
Il carisma di don Bosco e il suo Sistema Preventivo si respirano sia in parrocchia sia in oratorio. L’Oratorio Centro Giovanile San Domenico Savio, il cui spazio attuale è stato rinnovato l’8 dicembre del 2008, è il cuore della Parrocchia e di tutta l’Opera salesiana con numerose attività, iniziative, progetti territoriali rivolti ai giovani, in particolare i più fragili. Per i giovani di Soverato l’oratorio è senza dubbio una “casa che accoglie”, il luogo in cui vivi appieno gli aspetti più belli della vita e impari ad affrontare quelli più difficili.
La Scuola
La Scuola dei Salesiani ha origine dall’oratorio di Valdocco, dove don Bosco, per iniziativa di Dio, intraprese la sua azione a favore dei giovani, specialmente dei più poveri, e diede vita a un vasto movimento di persone che operano a formare onesti cittadini e buoni cristiani. L’opera di educazione scolastica da parte dei Salesiani a Soverato inizia negli anni ’20. Attualmente l’Istituto Salesiano S. Antonio di Padova è composto dalle Scuole elementari, la Scuola Media, il Ginnasio-Liceo Classico, riconosciute legalmente Scuola Paritaria dal 2001 con Decreto Ministeriale, e l’Istituto Universitario Don Giorgio Pratesi, affiliato alla Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Pontificia Salesiana di Roma (a partire dall’anno accademico 2018/2019 avvia il primo corso triennale in Educatore Sociale/Professionale con il conseguimento del titolo di Laurea Triennale L-19). L’unione di apprendimento e spirito salesiano crea un ottimo patto educativo tra scuola e famiglie: poter apprendere tutte le conoscenze che permettono di fare carriera professionale e allo stesso tempo imparare ad essere persone oneste secondo la dottrina cristiana è un’occasione unica per i giovani.
Il Progetto Educativo Pastorale Salesiano
Da quest’anno fino al 2024, l’intera Opera salesiana di Sant’Antonio di Padova rinnova il suo impegno di educare con il cuore di don Bosco per lo sviluppo integrale dei giovani fissando determinate azioni volte a raggiungere, mediante il Sistema Preventivo, il pieno inserimento sociale e la capacità di costruire un mondo più equo e più solidale dei giovani. La famiglia salesiana insieme alla cep si rivolge a tutti i giovani e, in particolar modo, ai più fragili e vulnerabili attraverso attività culturali, formative, ludiche e ricreative. L’obiettivo finale è promuovere la cura della buona qualità della vita personale, individuale e comunitaria.
Il peps fonda le sue radici a partire da una profonda analisi della situazione giovanile attuale nel territorio di Soverato, individuando le necessità che emergono e le visioni di futuro che si intende raggiungere. Gli obiettivi generali maturati alla luce della lettura territoriale sono due: il primo è considerare la famiglia come priorità dell’azione pastorale dell’Opera salesiana di Soverato; il secondo è attuare il patto educativo come “un cammino educativo che coinvolga tutti”.
Sulla base dell’identità dell’Opera, che tuttora rappresenta per Soverato scuola, cultura, educazione e religiosità, si procede alla pianificazione degli ambienti e dei settori su cui operare, tenendo conto di quattro dimensioni della pg salesiana: educazione alla fede, educativo-culturale, di gruppo e associativa e vocazionale. Per ognuno degli ambienti e dei settori presi in esame (rispettivamente Parrocchia, Oratorio Centro Giovanile, Scuola, Istituto Universitario e Movimento Giovanile Salesiano, Animazione vocazionale, Animazione missionaria e del volontariato, Comunicazione sociale, Emarginazione e disagio, Animazione dello sport e del tempo libero) e per ognuna delle dimensioni considerate, vengono fissati obiettivi specifici, processi e interventi.
Il progetto prevede infine un’azione di verifica e riprogettazione. In particolare, si ritiene necessaria una verifica sia annuale sia finale. La prima serve a monitorare lo stato di avanzamento del progetto: la commissione designata dal Consiglio della cep valuterà la realizzazione del percorso progettuale e terrà conto di eventuali nuove situazioni non previste in fase di progettazione. La seconda, invece, è prevista orientativamente per l’anno 2023-2024: ogni settore, gruppo, associazione sarà chiamato, attraverso un apposito questionario (analisi dei “successi” e dei “limiti” nella realizzazione degli obiettivi), a contribuire al processo di verifica finale. Il materiale raccolto ed elaborato dalla commissione dovrà essere utilizzato nella riprogettazione.
Oggi più che mai è importante mostrare ai giovani che, anche nei momenti più difficili, la strada dei “buoni cristiani e onesti cittadini” è sempre percorribile. Il Sistema Preventivo di don Bosco, sempre attuale, permette di aiutare tutti i giovani, specialmente i più fragili, a scegliere la via del bene, dell’amore e della santità. L’Opera salesiana di Soverato vuole essere un porto sicuro per i giovani della città e un faro che li guidi nelle tempeste della vita e nel comprendere l’importanza dell’affidarsi all’amore del Signore.