IL TEMPO DELLO SPIRITO
CARMEN LAVAL
Sei mosse per ritrovare il gusto del futuro
Seguire una logica di convalescenza significa cambiare prospettiva, abbandonare le proprie convinzioni negative (pessimismo, fatalismo)
e iniziare un nuovo ciclo di vita,
ricco del proprio passato
e fiducioso nel proprio futuro.
Stai riemergendo
È un fatto, non sei più nel mezzo della tempesta. Anche se stai ancora guadando sentimenti ed emozioni difficili, il più impetuoso è passato. E tu ce l’hai fatta. Hai trovato il tempo di congratularti con te stesso per questo? Non è troppo tardi per farlo. Prenditi il tempo di sederti da solo e in silenzio e, come se stessi guardando un film, proiettati in alcune scene del difficile passato, poi torna qui e ora. Prenditi il tempo di sentire il tuo corpo, il tuo respiro e di congratularti con te stesso per aver percorso questo cammino, per esserti rialzato, forse più volte. La cura di sé è un circolo virtuoso: meglio ci trattiamo, meglio siamo trattati e migliori sono le scelte che facciamo.
Ti sei rivelato
Le prove spesso rivelano risorse e capacità insospettate. Freddezza, perseveranza, resistenza, audacia, creatività e, soprattutto, coraggio. Spesso sono gli altri che ci fanno notare queste qualità. “Non ti credevo capace di…”, “Sapevo che…”, “Non avrei avuto la tua forza”. Prenditi del tempo per riflettere sulle qualità che hai dimostrato nel superare la prova. Scrivile per poterti convincere nei giorni in cui dubiterai di te stesso.
Ora farai di più e meglio
Il recupero emotivo ha una particolarità: è come la fine di un’ibernazione. Genera una nuova e più potente energia vitale perché è alimentata dal desiderio, più o meno cosciente, di lasciarsi alle spalle il disagio e la sofferenza. Questo può tradursi in una maggiore motivazione sul lavoro, nel desiderio di portare avanti diversi progetti personali ma anche nel desiderio di essere totalmente coinvolti in tutto ciò che si fa. È come recuperare il tempo perduto. Alla fine, tutto quello che fai e produci guadagna in diversità, creatività e qualità.
Sceglierai meglio le tue relazioni
Ci sono quelli che ti hanno lasciato sulla strada, quelli che si sono gradualmente allontanati e gli altri. Che non sono sempre quelli che pensate siano. Quando le amicizie deludono, altre si rivelano. Un sostegno inaspettato, in forme inaspettate, arriva come una sorpresa e un conforto. In tutti i casi, una prova di vita, professionale o personale, è una potente rivelazione. Non c’è dubbio che ora sai su chi contare e chi dimenticare. Appaiono linee di forza e di fragilità, si mettono insieme pezzi del nostro puzzle personale e familiare. Vediamo più chiaramente. In noi e intorno a noi.
Ritroverai il gusto di vivere
Una volta che lo sconforto e la sofferenza sono passati, possiamo riscoprire i piccoli piaceri, quelli che ci danno i nostri sensi, il nostro spirito e i nostri legami. Soffocati, sepolti sotto il calvario, fioriscono di nuovo, a piccoli passi. Un pasto condiviso con gli amici, un momento di lettura raggomitolata sul divano, una passeggiata in montagna o in riva al mare. Ma anche il desiderio, ancora timido, di fare progetti, di realizzarli. La vita scorre di nuovo.
Quattro passi verso l’ottimismo
Questi sono 4 pensieri da avere, se possibile appena svegli, per iniziare la giornata con il piede giusto.
Pensiero numero 1: oggi farò qualcosa di utile. Non c’è giorno in cui non fai qualcosa di utile per gli altri. Che sia nel vostro lavoro o nella vostra vita personale. Svegliarsi con questo in mente ti dà uno scopo. Ti stai preparando per una noiosa giornata di lavoro? Prendete una banconota da 5 euro e datela a un senzatetto. Fare qualcosa di positivo, e anticiparlo, ti dà energia.
Pensiero numero 2: oggi farò qualcosa per me. Ogni mattina, pensa alla piccola dose di egoismo che ti regalerai: sport, meditazione, lettura, un aperitivo con qualcuno che non vedi da molto tempo, una telefonata all’amico che vorresti sempre chiamare ma che non riesci mai a fare… Qualcosa per TE, e solo per te, una volta al giorno.
Pensiero numero 3: sono una brava persona. Il prossimo passo è fare un complimento a se stessi ogni mattina e imparare a cambiare il modo in cui guardiamo noi stessi.
Pensiero numero 4: sono vivo. Sì, questo è fondamentale. Ricordarci che siamo vivi, sani quando lo siamo, che viviamo in un paese dove la scuola e la salute sono gratis.
OGNI MATTINA
Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questa notte. Ti offro le azioni della giornata, fa’ che siano tutte secondo la tua santa volontà per la maggior tua gloria. Preservami dal peccato e da ogni male. La tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari. Amen.
Se potessi rinascere, vivresti la vita in maniera diversa?
Qualcuno mi ha chiesto giorni fa se, potendo rinascere, avrei vissuto la vita in maniera diversa. Li per lì ho risposto di no, poi ci ho pensato un po’ su e… Potendo rivivere la mia vita, avrei parlato meno e ascoltato di più.
Non avrei rinunciato a invitare a cena gli amici soltanto perché il mio tappeto aveva qualche macchia e la fodera del divano era stinta. Avrei mangiato briciolosi panini nel salotto buono e mi sarei preoccupata molto meno dello sporco prodotto dal caminetto acceso. Avrei trovato il tempo di ascoltare il nonno quando rievocava gli anni della sua giovinezza.
Non avrei mai preteso, in un giorno d’estate, che i finestrini della macchina fossero alzati perché avevo appena fatto la messa in piega. Non avrei lasciato che la candela a forma di rosa si sciogliesse, dimenticata, nello sgabuzzino. L’avrei consumata io, a forza di accenderla. Mi sarei stesa sul prato con i bambini senza badare alle macchie d’erba sui vestiti. Avrei pianto e riso di meno guardando la televisione e di più osservando la vita. Avrei condiviso maggiormente le responsabilità di mio marito.
Mi sarei messa a letto quando stavo male, invece di andare febbricitante al lavoro quasi che, mancando io dall’ufficio, il mondo si sarebbe fermato. Invece di non veder l’ora che finissero i nove mesi della gravidanza, ne avrei amato ogni attimo, consapevole del fatto che la cosa stupenda che mi viveva dentro era la mia unica occasione di collaborare con Dio alla realizzazione di un miracolo.
A mio figlio che mi baciava con trasporto non avrei detto: “Su, su, basta. Va’ a lavarti che la cena è pronta“. Avrei detto più spesso: “Ti voglio bene” e meno spesso: “Mi dispiace“… ma soprattutto, potendo ricominciare tutto daccapo, mi impadronirei di ogni minuto… lo guarderei fino a vederlo veramente, lo vivrei… e non lo restituirei mai più. Ogni istante che Dio ti dona è un tesoro immenso. Non buttarlo. Non correre sempre, alla ricerca di chissà quale domani.
Vivi meglio che puoi, pensa meglio che puoi e fai del tuo meglio oggi. Perché l’oggi sarà presto il domani e il domani sarà presto l’eterno.
Erma Bombeck
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