IL CRUCIPUZZLE
ROBERTO DESIDERATI
Scoprendo Don Bosco
Inserite nello schema le parole elencate a fianco, compatibilmente con le lunghezze e gli incroci. A gioco completato risulteranno nelle caselle gialle le parole contrassegnate dalle tre X nel testo. La soluzione nel prossimo numero.
Parole di 3 lettere: Cia, Dei.
Parole di 4 lettere: Alec, Amen, Ecce, Ibis, Inps, Ione, Nino, Tara, Uadi.
Parole di 5 lettere: Natal, Natia, Notte, Odeon, Omnes.
Parole di 6 lettere: Camper, Impari, Kaiser, Persia, Telone.
Parole di 7 lettere: Creanza, Longevo, Ostrega, Taralli, Titanic.
Parole di 8 lettere: Lingerie, Stipetto.
Parole di 9 lettere: Sassarese, Senzienti.
Parole di 10 lettere: Originario, Valdostani.
Parole di 12 lettere: Velociraptor.
La soluzione nel prossimo numero.
DALLA CAPPELLA PINARDI AL SANTUARIO
Don Bosco, come sappiamo, era molto devoto alla Madonna e, riguardo la devozione mariana, “nessuno può giungere ad un’intima unione con Nostro Signore e ad una perfetta fedeltà allo Spirito Santo, senza una grandissima unione con la Vergine santa ed una grande dipendenza dal suo soccorso”. La Madonna accoglie ed intercede. Per don Bosco questa devozione, evolutasi passando da quella per la Madonna Consolata e Immacolata a quella di XXX, nacque da lontano, nel suo passato di fanciullo e si rafforzò in seguito anche grazie ad un sogno fatto nel 1844. L’idea della costruzione di una maestosa chiesa nel quartiere di Valdocco a Torino, in onore di Maria Santissima, nacque dall’esigenza di accogliere un maggior numero di fedeli ma il Santo sentì di essere riconoscente, egli stesso e tutti i fedeli, per gli aiuti ricevuti dalla Vergine e per invocare protezione per la nascente Congregazione Salesiana. Ella è aiuto nel cammino della vita per vincere sul peccato, per essere liberati da ogni forma di male (spirituale, morale e fisico) e soprattutto per attuare il bene. Da queste grandi motivazioni il progetto di un’imponente basilica, dedicata alla madre di Dio, cominciò a concretizzarsi grazie all’architetto Spezia che prese a modello la facciata di San Giorgio Maggiore a Venezia del Palladio. Si passò dunque dalla cappella Pinardi alla piccola chiesa di San Francesco di Sales e fino all’attuale Santuario-Basilica. La chiesa era a croce latina, l’interno ancora spoglio e disadorno ma san Bosco era fiducioso circa il suo completamento: “È la Madonna che vuole la Chiesa; essa penserà a pagare!” era solito dire. La solenne consacrazione avvenne il 9 giugno 1868 e oggi si presenta con un grande Altare maggiore, le cupole maggiore e minore, due cappelle laterali del presbiterio, le tribune laterali, sacrestia e una Statua dell’Ausiliatrice che sormonta la copertura.
(La soluzione del numero precedente)