IL CRUCIPUZZLE
ROBERTO DESIDERATI
SCOPRENDO DON BOSCO
Inserite nello schema le parole elencate a fianco, compatibilmente con le lunghezze e gli incroci. A gioco completato risulteranno nelle caselle gialle le parole contrassegnate dalle tre X nel testo. La soluzione nel prossimo numero.
Parole di 3 lettere: Cor, Lei, Lot, Luz, Per, Ser.
Parole di 4 lettere: Note, Nubi, Osso, Semi, Tebe, Tubi.
Parole di 5 lettere: Babbo, Clave, Ovest, Ruolo.
Parole di 6 lettere: Ciampi, Nibbio, Noiosa, Pecora, Rorido.
Parole di 7 lettere: Abbaini, Dozzina, Mulatto, Spettri, Tergere.
Parole di 9 lettere: Chiassoso.
Parole di 10 lettere: Apostolato, Arcobaleno, Facinoroso, Stamberghe.
Parole di 19 lettere: Fisiochinesiterapia.
La soluzione nel prossimo numero.
IL SANTO INFERMIERE
XXX nacque nel 1880, in una famiglia che sopravviveva a malapena a causa della povertà e che per gli stenti e i sacrifici che doveva sopportare decise di emigrare in Argentina alla ricerca di un lavoro. Da Boretto, in provincia di Reggio Emilia, attraversarono l’oceano Atlantico e presero dimora a Bahía Blanca. Qui il giovane frequentò assiduamente la parrocchia e lo spirito della vita salesiana gli sembrò da subito congeniale. Trasferitosi nella cittadina di Bernal si dedicò all’assistenza degli infermi, ma prestando le sue cure a un giovane sacerdote tubercolotico si ammalò anch’egli e fu quindi inviato a Viedma, in Patagonia, dove gli avrebbe giovato il clima più salubre. Su suggerimento del salesiano padre Evasio Garrone chiese a Maria Ausiliatrice la guarigione, impegnandosi a dedicarsi all’assistenza degli infermi. Guarì improvvisamente e in seguito disse: «Credetti, promisi, guarii». Nel 1911 emise la professione perpetua come fratello laico salesiano e per tutta la vita si dedicò totalmente prima alla farmacia annessa e poi all’Ospedale, del quale divenne amministratore, vicedirettore e infermiere esperto. Il suo servizio si estendeva a tutta la città e alle due località situate sulle rive del fiume Negro: Viedma e Patagones. In caso di necessità, accorreva ad ogni ora del giorno e della notte, con qualunque tempo, raggiungendo i tuguri della periferia e lavorando gratuitamente. La sua fama d’infermiere santo si diffuse per tutto il Sud e da tutta la Patagonia arrivavano gli ammalati che spesso preferivano la sua visita a quella dei medici. Nel 1950 si rivelarono i sintomi di un tumore che non gli lasciò scampo: morì il 15 marzo dell’anno successivo. Le sue spoglie si trovano nella chiesa di San Giovanni Bosco a Viedma. È stato dichiarato Venerabile, poi Beatificato da papa Giovanni Paolo II e dichiarato Santo il 9 ottobre 2022.