BS Dicembre
2022

DON BOSCO NEL MONDO

MISSIONE DON BOSCO BONN / NISHANT RATNAKAR / ICHTV

Salveremo la TERRA!

Le conseguenze della crisi climatica sono nettamente percepibili nello stato Meridionale indiano del Tamil Nadu.
I responsabili della scuola Don Bosco vorrebbero sensibilizzare soprattutto i giovani al tema della sostenibilità ambientale. Negli eco-club, ragazzi e ragazze imparano a intraprendere azioni pratiche ed efficaci finalizzate a salvaguardare l’ambiente.

Sembra un normale martedì mattina. Oggi però la “Don Bosco School of Excellence” di Sayalgudi, nello Stato indiano del Tamil Nadu, propone un programma diverso. Un gruppo di allievi e allieve della scuola superiore si è radunato nel grande auditorium. Tutti ascoltano con attenzione un docente che parla di un argomento che finora non aveva fatto parte del programma scolastico: la sostenibilità. Gli allievi sono ripartiti in tre gruppi, ognuno dei quali prende il nome da un’erba in lingua tamil e viene scelto un responsabile per ogni gruppo. Tutti riceveranno poi magliette e cappelli colorati. C’è grande gioia tra i ragazzi e le ragazze. Finalmente fanno parte della comunità.
Gli eco-club sono stati avviati dalla scuola Don Bosco nella provincia di Trichy, nello Stato del Tamil Nadu, nell’India meridionale. «Abbiamo avviato il progetto degli eco-club nel 2016. Il nostro obiettivo è sensibilizzare bambini e giovani ai temi ambientali fin da quando sono piccoli. In futuro potranno così assumersi la responsabilità della salvaguardia della natura», spiega don Amalorpavaraj Annappan, che tutti chiamano semplicemente don Amal.
Ogni eco-club è composto da 20 giovani di età compresa tra 11 e 18 anni e si riunisce ogni mese per parlare di temi ambientali. Un episodio della storia di don Bosco serve come base per la discussione. Ogni animatore sovrintende fino a cinque eco-club e proviene dallo stesso villaggio da cui arrivano gli allievi o è un docente della scuola. «Vogliamo aiutare i giovani a cambiare atteggiamento e comportamento nei confronti dell’ambiente. Le giovani generazioni sono il futuro di questa nazione e pensiamo costituiscano un buon catalizzatore per realizzare il cambiamento», sottolinea don Amal. «Se riusciremo a sensibilizzare i giovani ai temi ambientali, il futuro sarà in buone mani. I giovani daranno un contributo straordinario alla lotta contro il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici».


L’orto sostenibile

Lo Stato più meridionale dell’India, il Tamil Nadu, deve affrontare numerose sfide. La maggior parte dei giovani che fanno parte degli eco-club vive in zone “all’ombra della pioggia”, nelle quali piove molto raramente e regna una forte dipendenza dalla regolarità del monsone. I cambiamenti climatici hanno però determinato la parziale assenza del monsone, che mostra precipitazioni insufficienti e irregolari. Questo ha un impatto negativo sulle coltivazioni su larga scala nella regione.
«La coltivazione di orti è una delle attività più importanti che svolgiamo negli eco-club. Mostriamo ai bambini come possano coltivare frutta e verdura in modo sostenibile in un piccolo spazio utilizzando fertilizzanti biologici. Nei nostri centri abbiamo giardini modello e diamo ai bambini gratuitamente semi e piantine da coltivare sul terrazzo o nel cortile», spiega Arokiaraj, coordinatore degli eco-club.
«Ho piantato un orto, in cui ora crescono guaiave, banane, melograni e alberi di mango. Sono molto contenta di avere questo piccolo spazio verde», dice Jyothika, una dodicenne che fa parte di un eco-club di Sayalgudi.
Jaison, un ragazzo di dodici anni, proviene da un villaggio di pescatori che fa parte del comprensorio della città di Sayalgudi. La sua famiglia testimonia direttamente degli effetti dell’inquinamento idrico. Alcuni anni fa suo padre riusciva a catturare molto pesce con le sue reti a tre miglia nautiche dalla costa. Ora i pescherecci devono percorrere quasi 25 miglia nautiche per riuscirci. «Mio padre ora deve spendere molto di più per il carburante, perché le distanze da percorrere per pescare sono aumentate. Ora coltivo verdure e foglie di curry nel nostro giardino. Posso così dare un piccolo aiuto economico alla nostra famiglia», spiega il ragazzo.
Agastin ha dodici anni e ama molto il suo orto e le sue capre. «Sono orgoglioso quando i miei amici vengono a vedere le zucche che ho coltivato nel mio giardino. Le mie capre non possono mangiare la zucca, ma sembra che apprezzino le foglie di melanzana. Tutte le volte in cui si avvicinano alla pianta le devo legare per mettere le melanzane al sicuro».


Gli alberi sono serbatoi d’acqua

«Ci incontriamo una volta al mese e abbiamo scoperto che le attività e le campagne che proponiamo hanno un impatto positivo sui ragazzi. La consapevolezza di questioni ambientali come l’inquinamento, la sostenibilità e il cambiamento climatico è aumentata tra i partecipanti a questo progetto», afferma Muneeswaran, animatore di eco-club nella città di Vilathikulam.
Tra le importanti attività proposte si annoverano la piantumazione di alberi e le operazioni di pulizia. «Individuiamo aree pubbliche in condizioni igieniche non adeguate ed effettuiamo opera di pulizia, ad esempio raccogliendo e differenziando i rifiuti. Coloro i quali hanno partecipato a questa azione collocano in quell’area ripulita un bidone della spazzatura e se possibile piantano un albero». Gli alberi vengono piantati principalmente ai bordi delle strade, su terreni incolti e nelle immediate vicinanze di specchi d’acqua. L’obiettivo è salvaguardare il suolo dall’erosione e proteggere i serbatoi d’acqua.
Gowthami, una ragazza di dodici anni che fa parte di un eco-club di Vilathikulam, ha detto: «Tengo puliti l’ambiente e i dintorni della mia scuola e della mia casa. Innaffiando e coltivando piante, cerco di contrastare l’inquinamento atmosferico». Balaji Venkataraman, di undici anni, aggiunge: «Cerco di evitare la plastica, perché non è biodegradabile. A casa ora utilizziamo i rifiuti biodegradabili come compost per il giardino».
Secondo don Amal le campagne di piantumazione degli alberi sono vitali per questa regione. «Gli spazi verdi si riducono costantemente a causa dell’urbanizzazione e dell’esplosione demografica. Ciò aggrava ulteriormente il riscaldamento globale. Piantando regolarmente alberi riduciamo la perdita di zone verdi e dunque l’incremento dell’anidride carbonica», spiega don Amal. Entro il 2023 dovrebbero essere piantati 15 000 alberi su un terreno arido. L’anno scorso ne erano già stati collocati 10 385. «Se quest’anno piantiamo circa 5000 alberi, avremo persino superato il nostro obiettivo. E potremmo riuscire a piantarne 30 000 entro la fine del progetto», dice il sacerdote salesiano. «Tutte le nostre attività sono orientate alla sostenibilità. Con l’attività di piantumazione si salvaguardano i serbatoi d’acqua naturali costituiti dagli alberi. La scarsa pioggia che cade può essere immagazzinata più a lungo. Promuoviamo così la coltivazione biologica per i piccoli proprietari e riduciamo l’emigrazione da queste aree. Uno stile di vita sostenibile migliora la qualità della vita delle persone. Questa è la mia visione a lungo termine».


Un progetto esemplare

L’opera dei Salesiani di Don Bosco in India iniziò nel 1906 a Chennai, la capitale dello Stato del Tamil Nadu, nell’India meridionale. In questo Paese sono stati istituiti anche 274 eco-club, di cui fanno complessivamente parte 5475 tra ragazzi e ragazze. Entro la fine del progetto, prevista per il 2023, dovrebbero essere stati avviati 600 eco-club. Nelle comunità dei villaggi ci sono anche eco-club per gli adulti, ora in numero pari a 79, di cui fanno parte soprattutto donne: 1027 su un totale di 1580 aderenti.

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