LE CASE DI DON BOSCO
LA COMUNITÀ
Ritorno al futuro Lombriasco
Il film sulla vita di don Bosco era intitolato “Il contadino di Dio”. Don Bosco ha sempre amato la terra e ha sempre voluto a portata d’occhi una vite.
I Salesiani, in tutto il mondo continuano ad educare i giovani alla sostenibilità ecologica e alimentare.
Gli inizi
Il paese era un po’ piccolo, ma non tanto. Allora tutti si conoscevano. Si sapevano le avventure, i malumori, la vita degli altri. Ma la povertà era grande. Nessuno buttava via una briciola. La fine del secolo xix segnò, in quest’angolo di Piemonte, il periodo rispondente alla massima depressione economica dopo la Rivoluzione francese.
Tra il 1890 e il 1900 i Salesiani di don Bosco sono in forte espansione. Nella sola provincia di Torino danno inizio a ben sette Opere. Proprio in questo periodo di tempo e in questo ambiente di vita rurale, si inserisce l’invito ai Salesiani da parte del prevosto di Lombriasco, don Pietro Zaffiri. Verso la fine del secolo scorso il vecchio Castello di Lombriasco viene acquistato da don Rua, il primo successore di don Bosco.
La prima destinazione della nuova opera è di dare una sede adeguata in Italia a tanti giovani Polacchi che decidono di avviarsi alla vita salesiana e agli studi ecclesiastici. I Salesiani si inseriscono anche attivamente nel paese. Nel 1901 don Giovanni Battista Grosso assume la direzione della scuola di canto parrocchiale per addestrare nel canto gregoriano le giovani del paese.
Con la sistemazione a Torino dei giovani polacchi, il vecchio Castello diventa Noviziato.
Tra il 1905 e il 1908 la casa si evolve lentamente verso un’organizzazione che diventerà con gli anni esclusivamente agraria e scolastica.
Nel 1912 infatti a Lombriasco fortunate circostanze permisero di acquistare un podere di 17 ettari (la cascina Macra) confinante con l’Istituto.
Il vecchio Castello con il terreno circostante divenne così “Colonia agricola Sant’Isidoro e Scuola di Agricoltura”. Colonia Agricola e Comunità che accolse giovani in carenza familiare ed affettiva, a volte anche difficili, e nel periodo bellico orfani, occupandoli nelle attività dei campi. In quegli anni si sviluppò anche un altro tipo di accoglienza, quella di un buon numero dei cosiddetti “famigli”: persone giovani e meno giovani, sole, ancora autosufficienti che oggi sarebbero raccolte in ospizi e case di riposo e che davano anch’esse un contributo prezioso.
La funzione di colonia agricola fu completata dalla formazione professionale fornita dalla Scuola di Agricoltura.
Il riconoscimento della Scuola Teorico-Pratica di Agricoltura diventa un incentivo di progresso per il paese e per una vasta zona attorno. La casa organizza pertanto la propria azienda, si attrezza di macchinari e di bestiame di prima qualità. Anche polli, conigli, api diventano cura e attrattiva del paesaggio di Lombriasco.
Con la trivellazione del pozzo nel 1913, viene costruita una vasca di irrigazione. La Cascina Macra è trasformata in un’azienda modello. Dal 1912 al 1919 dalla Scuola di Lombriasco partono l’incremento allo spirito associativo e cooperativistico, la diffusione della meccanizzazione, il miglioramento zootecnico, la propaganda delle concimazioni chimiche, la dimostrazione dell’enorme valorizzazione che l’acqua apporta ai terreni.
La riforma dell’insegnamento agrario trasforma la Scuola Teorico-Pratica in Avviamento Professionale e Scuola Tecnica. Nel 1937 il Direttore don Giovanni Pellegrino, con intelligenza e ampiezza di vedute, completa il quadro scolastico mediante l’apertura dell’Istituto Tecnico Agrario.
Sono gli anni della crescita della Scuola Agraria Salesiana, con quella grandiosità tipica del regime. Vengono a visitare la scuola agricoltori, massaie rurali, autorità scolastiche, gerarchi e lo stesso Principe Umberto. La guerra impone un periodo di raccoglimento, ma le scuole funzionano abbastanza regolarmente. Si vive tra attese, speranze e bollettini dal fronte.
Nell’immediato dopoguerra, con l’evolversi delle scelte scolastiche, viene a cessare la scuola tecnica, praticamente assorbita dall’Istituto Agrario. In sua vece viene aperto l’istituto Tecnico per Geometri.
Nuove costruzioni sorgono per accogliere gli studenti sempre più numerosi, dei nuovi indirizzi scolastici.
La riforma della Scuola Media negli anni Sessanta, che fa tramontare il vecchio e glorioso Avviamento Agrario, l’apporto di nuove forze da parte di insegnanti laici, attivamente impegnati nell’educazione dei ragazzi, e l’affidamento della Parrocchia ai Salesiani nel settembre del 1993 sono già storia recente.
La terra, il nostro futuro
Le nuove tecniche produttive, la sostenibilità ambientale e l’innovazione in agricoltura sono gli ingredienti fondamenti del nuovo incubatore formativo dedicato agli studenti della Scuola Agraria Salesiana in Italia e nel mondo. Il progetto della Scuola Agraria Salesiana di Lombriasco e di “Net4Grow” è nato grazie alla collaborazione tra docenti dell’Istituto, allevatori, produttori, ricercatori e tecnici del settore agrario, i quali hanno deciso di definire unitamente un metodo per la salvaguardia di colture, animali e ambiente.
Il progetto “Agricoltura per la Vita” nasce da Net4Grow – Scuola Agraria Salesiana Lombriasco con l’obiettivo di proporre alle Scuole Agrarie Salesiane della rete mondiale, un tipo di agricoltura fondamentale per dare a tutti l’opportunità di generare nuove attività in ambito agricolo mirate alla sostenibilità produttiva, all’ambiente ed a colmare la necessità di produrre cibo sano per la sussistenza dell’uomo.
L’Agricoltura Sostenibile è un sistema di produzione agroalimentare che mira al ripristino, mantenimento, miglioramento della biodiversità e funzionalità microbica dei suoli e all’aumento della resilienza degli agro-ecosistemi attraverso dei microorganismi dei suoli; valorizza e arricchisce gli elementi naturali nel suolo, negli allevamenti, nel cibo e di conseguenza la salute e il benessere dell’uomo. Con questo sistema, le aziende agricole, da semplici fornitrici di materie prime e in balia di un mercato poco remunerativo, possono diventare fornitrici di servizi, con un impegno diretto nella tutela del territorio, dell’aria, dell’acqua e del suolo, comunicabile al consumatore finale, valorizzando le proprie produzioni sia economicamente sia qualitativamente.
La scuola
Oggi l’attività didattica, educativa e formativa è portata avanti quotidianamente da insegnanti e formatori (salesiani e laici), che dedicano le loro energie migliori all’educazione e all’evangelizzazione, continuando la missione di san Giovanni Bosco. Da oltre 120 anni tutta la Comunità Educativa tende alla costruzione di un ambiente che dia forma a tutte le dimensioni del giovane: è una Casa che accoglie, una Scuola che educa alla vita, una Parrocchia che evangelizza, un Cortile per incontrarsi tra amici. Oggi tutto questo si realizza in spaziose aule, dotate di Monitor Interattivi Multimediali che sono di ausilio al docente e agli allievi, e in ampi cortili, sale, palestre, luoghi privilegiati di incontro e di gioco. Il percorso scolastico proposto è articolato sia per gli allievi della Scuola Media sia per quelli della Secondaria di Secondo Grado nell’indirizzo Agrario, con l’articolazione Produzione e Trasformazione dei Prodotti. Non manca il servizio mensa, con piatti prelibati preparati quotidianamente nella cucina della scuola. Il pomeriggio è sempre occupato da ore scolastiche o dallo studio assistito e guidato dai docenti, oltre ad una vasta possibilità di scelta tra laboratori sportivi, linguistici, hobbistici, espressivi.
La Parrocchia e l’Oratorio
In questo paese, in cui il numero degli abitanti supera di poco il migliaio di persone, la composizione è alquanto eterogenea: vi è ancora un discreto numero di famiglie di antica e stabile residenza, affiancate da una rilevante presenza di nuovi nuclei familiari, a volte caratterizzati da forte mobilità lavorativa. Qui l’Opera salesiana di Lombriasco si esprime anche attraverso la cura pastorale della Parrocchia, inserita in un ampio territorio comprendente altre cittadine: Carignano, Piobesi, Virle, Osasio, Pancalieri e Casalgrasso. Negli anni il senso di appartenenza e la collaborazione nell’unità pastorale sono cresciuti anche attraverso una serie di iniziative comuni. Con cadenza mensile si incontrano i parroci delle varie parrocchie e un consiglio, composto anche da laici, anima l’unità pastorale.
La parrocchia costituisce un centro di evangelizzazione e di educazione alla fede, offre a tutti una proposta di catechesi, di testimonianza della carità, di preghiera e di liturgia. Promuove il primo annuncio ed ha un’attenzione particolare per i giovani e le famiglie del suo territorio e coltiva le relazioni fra le persone e nei gruppi, per una maturazione umana e religiosa specialmente dei più deboli e bisognosi.
La sua presenza è arricchita dall’oratorio: aperto durante la settimana in occasione degli appuntamenti di catechismo e nel fine settimana con attività ludiche libere o organizzate e brevi momenti di preghiera. D’estate è aperto tutte le sere dei giorni feriali e diventa un punto di ritrovo per giovani e famiglie. Ciò che impegna più tempo ed energie è l’Estate Ragazzi, che occupa quattro settimane all’inizio delle vacanze estive. Per gli animatori l’impegno inizia già durante l’anno con gli incontri finalizzati all’organizzazione pratica, abbinati a quelli utili a formare la figura dell’animatore. Queste riunioni iniziano durante l’inverno per poi intensificarsi man mano che ci si avvicina all’estate. In queste occasioni sono presenti anche giovani provenienti dai paesi limitrofi.
Unione degli exallievi di Lombriasco
L’Unione degli exallievi di Lombriasco (circa 8000), così sentita in questo Istituto, nasce dal clima di famiglia che si è creato tra i Salesiani, i docenti e gli allievi ai tempi della scuola. Nasce anche dall’interessamento fattivo verso i ragazzi da parte di alcuni insegnanti sia salesiani sia laici, che si esprime nel condividere i problemi nel lavoro, nella famiglia, i più personali, e nell’organizzare gli incontri di festa per ritrovarsi e ricordare. Anche i più vecchi exallievi ancora ritornano alla “casa” di Lombriasco, sebbene non trovino più gli antichi insegnanti, poiché li unisce lo spirito forte della famiglia salesiana.
Don Capellari, l’anima autentica di questa Unione, diceva: «Exallievi, amate la vostra Casa di Lombriasco: i Salesiani passano ma il Signore e don Bosco restano».