LA LINEA D'OMBRA
ALESSANDRA MASTRODONATO
Prigionieri della tirannia dei “se”
Nessuna esperienza si rivela completamente inutile nel cammino dell’adultità e anche i fallimenti più dolorosi ci insegnano sempre qualcosa, ci aiutano a crescere, ci rendono più coscienti delle nostre risorse e dei nostri limiti.
Parole non dette, abbracci non dati, treni non presi, relazioni non coltivate, occasioni non colte ed esperienze non vissute fino in fondo, scivolate via come impalpabili granelli di sabbia nella clessidra inesorabile di un tempo che ormai non è più. Il cammino in salita che dai progetti ambiziosi e inquieti dell’adolescenza conduce alla ponderatezza e al pragmatismo dell’età adulta è spesso disseminato di amari rimpianti, del rammarico per le tante possibilità perdute per sempre, dell’assillo insistente dei “se” che finiscono inevitabilmente per alimentare frustrazioni e pentimenti.
Quando si volgono a riconsiderare il passato, non è raro che i giovani adulti sperimentino un senso di impotenza nel ripensare a ciò che avrebbe potuto essere e invece non è stato, alle decisioni prese con superficialità o in maniera frettolosa e impulsiva che però hanno condizionato in misura rilevante la direzione della propria esistenza, alle non-scelte dettate dalla paura di uscire dalla propria zona di comfort, o peggio ancora dalla pigrizia, che hanno avuto conseguenze profonde sulla costruzione del proprio percorso di vita.
L’immobilismo, l’inerzia della non-scelta pesano, infatti, sul nostro cuore più delle decisioni sbagliate e degli errori commessi. Sono come un tarlo molesto che ci consuma dall’interno, impedendoci di affrontare serenamente il presente e di riconoscere un valore positivo al nostro procedere. Sono alibi ben costruiti che nell’immediato mettono a tacere il nostro timore di fallire, ma che a posteriori svelano tutta la loro inconsistenza quando ci rendiamo conto che non stiamo vivendo appieno la nostra esistenza e che stiamo rinunciando in partenza ad esperienze preziose e irripetibili.
È vero, infatti, che di fronte ad ogni bivio che la quotidianità ci pone davanti c’è sempre il rischio di non riuscire a discernere i segnali che ci indirizzano verso ciò che può renderci autenticamente felici e di imboccare pertanto la strada sbagliata, finendo irrimediabilmente con il perderci. Ma la soluzione non è certo restare seduti nel mezzo dell’incrocio, lasciando che la vita ci scorra accanto senza avere mai il coraggio di metterci in gioco. Anche quando non siamo sicuri che il sentiero intrapreso sia quello più giusto per noi, vale la pena di provare a percorrerlo, concedendoci anche la possibilità di rivedere in itinere i nostri obiettivi e le nostre priorità e, magari, di cambiare rotta se verifichiamo che stiamo camminando nella direzione errata.
Del resto, nessuna esperienza si rivela completamente inutile nel cammino dell’adultità e anche i fallimenti più dolorosi ci insegnano sempre qualcosa, ci aiutano a crescere, ci rendono più coscienti delle nostre risorse e dei nostri limiti, dotandoci di strumenti più efficaci per affrontare con consapevolezza e competenza le scelte che ci aspettano in futuro. E non è raro che una strada che in un primo momento poteva sembrare impervia e irta di ostacoli, al punto da apparire sconsigliabile, riservi poi sorprese inaspettate a chi abbia il coraggio di avventurarvisi, regalando angoli di sole tanto più preziosi in quanto faticosamente conquistati.
Piuttosto che vivere nel rimpianto di decisioni non prese e occasioni mancate, prigionieri della tirannia dei “se”, vale allora la pena di osare scelte controcorrente, accettando il rischio di inseguire i propri sogni!
Tutte le cose che non ho capito
sono figlie di tutti i momenti
in cui non ho vissuto.
Tutte le volte che non ho tentato
sono tutti i ricordi
che non ho accumulato.
Tutti i silenzi che non ho provato
sono padri di tante parole
che non mi servivano.
Tutti i paesi in cui non sono stata
sono spine nel fianco a una donna
che non è cresciuta…
Tutti i sorrisi che non ho indossato
sono giorni in cui ho perso il presente
e ha vinto il passato.
Tutti gli ostacoli che ho superato
sono alibi fatti di scuse
che non ho trovato…
Se vivere forte fa male,
sognare fa male, pensarti,
non me ne frega niente.
Se osare fa male,
volare è cadere,
provare è sbagliare,
non me ne frega niente…
Continuerò ad andare controvento,
comincerò a lottare contro il tempo!
Se vivere a volte fa male,
io vado controvento…
Ogni attimo di sole nuovo
è un angolo in cui mi ritrovo,
è l’infinito che non è finito.
Controvento, controvento…
Continuerò ad andare controvento,
comincerò a lottare contro il tempo!
Se vivere a volte fa male,
io vado controvento…
(La Camba, Controvento, 2021)