I FIORETTI DI DON BOSCO
B.F.
Nascita di un titolo
In sogno, la Madonna aveva detto a don Bosco: «Io voglio una chiesa grande!». Don Bosco sorridendo aveva risposto: «Se la Madonna vuole una chiesa grande, se la faccia!»
C’era davanti alla casa Pinardi e alla chiesina di San Francesco di Sales un campo adibito a ogni genere di colture: granoturco e cavoli, patate e ortaggi. Lì, nel sogno, la misteriosa signora gli aveva mostrato la stupenda e grande chiesa. Aveva posato il piede e indicato il posto con precisione. Nel campo dei cavoli.
Per “strane” circostanze quel campo passò dalla proprietà del celebre Rosmini a quella di don Bosco. E lui non indugiò un minuto: aveva le tasche vuote, ma chiamò il capomastro per versargli un acconto. Gli capovolse in mano il portamonete e gli diede tutto ciò che aveva: otto soldi.
Vedendo la sua espressione costernata aggiunse subito: «Stai tranquillo. La Madonna se la pagherà la sua chiesa».
Anche tra i suoi serpeggiavano grossi dubbi, ma don Bosco rispondeva: «No, non temete; bisogna che noi facciamo, e poi Dio ci aiuterà ed il danaro verrà da sé».
Ma anche la burocrazia voleva la sua parte. Don Bosco doveva presentare il progetto in Municipio e qui tutto andò bene: ottenne non solo approvazione ed incoraggiamento, ma anche la promessa di 30 mila lire. Purtroppo c’erano i sussiegosi architetti. Don Bosco si presentò umile umile con la berretta in una mano e il disegno appena abbozzato nell’altra. C’era anche il titolo: Chiesa di Maria SS. Ausiliatrice. Un capo degli architetti, visto quel titolo, scosse il capo dicendo che era impopolare, inopportuno e che sapeva troppo di bigottismo: «No, no! Ma che razza di titolo! Chiamiamola chiesa del Carmine, del Rosario, della Pace!»
Con il suo solito sorriso furbacchione, don Bosco disse: «È cosa che si accomoda facilmente».
Lasciò passare qualche settimana e ripresentò il progetto al Municipio. Non si parlava di Maria Ausiliatrice, ma solamente di una Chiesa in Valdocco. Fu approvata con entusiasmo.
Il giorno solenne della consacrazione, sul frontone della chiesa, troneggiava la scritta “Maria Ausiliatrice dei Cristiani”.
Il capo degli architetti ringhiò a don Bosco: «Mi ha ingannato!»
Soavemente, don Bosco rispose: «Ma no! Lei non voleva approvare quel titolo e non l’approvò; io voleva darglielo e glielo dò. Così siamo contenti tutti e due».
L’architetto abbozzò. Don Bosco non avrebbe mai rinunciato a quel titolo, perché era quello voluto da Maria.
LA STORIA
Questa storia è raccontata nelle Memorie Biografiche, Volume VII, pagina 468.