FMA
EMILIA DI MASSIMO
Missione è partecipazione
“Le FMA diffondono i valori cristiani, la cultura della vita. Personalmente mi parlano con la loro fedeltà a Cristo e la fiducia in Maria, con la gioia di vivere”.
Una piccola ma bella e ricca realtà. La sua ricchezza maggiore non è nelle attività ma nelle persone, nelle suore che la compongono e in chiunque sia coinvolto nella loro missione. A loro la parola per presentare un frammento della presenza salesiana in Slovenia e in Croazia.
In Slovenia gli inizi risalgono al 1936 con l’arrivo delle prime quattro suore slovene provenienti dall’Italia; quattro anni dopo comincerà la missione delle fma in Croazia. Come mai, chiediamo a suor Barbara Poredoš, suore slovene dall’Italia? “Tutte le suore della Slovenia sono vissute in Italia perché non esisteva ancora la nostra realtà salesiana. I Salesiani erano arrivati in Slovenia nel 1901 e avevano chiesto alle Superiore che le fma fossero mandate anche in Slovenia. Ciò si è realizzato, anche in Croazia, quando le circostanze sociali e politiche lo hanno permesso: sono arrivate delle ‘missionarie’ che erano in realtà slovene, una rara particolarità!”; suor Barbara ci dice inoltre che, secondo le testimonianze delle exallieve della scuola materna di Murska Sobota, “la nostra presenza è significativa in diverse opere, soprattutto perché è una presenza materna, infatti i giovani dicono di essere legati alle fma da molto tempo, prima attraverso la scuola materna, poi come exallieve, facendo parte della Compagnia di Maria e mediante la possibilità della formazione per diventare educatori qualificati” .
Asserisce una ragazza: “Nel corso degli anni abbiamo ricevuto amore materno, sostegno, abbiamo partecipato a tante iniziative di fede e di vita, vivendole come voleva don Bosco: le riunioni domenicali senza canti, divertimento e conversazione sulla fede e sulla vita in generale sono come un corpo senza anima”.
Un’affermazione che racchiude ciò che le fma sono e donano. La loro autenticità e presenza è estremamente bella nella nostra parrocchia, e ancora più bello è potere farne parte”.
Testimoniare è essere accessibile
Un’altra exallieva sottolinea i diversi aspetti dell’accompagnamento delle fma: “Mi piace tornare dalle suore per partecipare ai vari incontri, sono sempre accessibili, disponibili e pronte ad ascoltarci quando abbiamo un problema. Posso dire che con la loro guida pedagogica giocano un grande ruolo sia nella nostra educazione sia nel guidarci nei nostri percorsi di vita”.
“Le nostre opere – prosegue suor Barbara – coinvolgono i bambini e i ragazzi del catechismo; si organizzano gli Esercizi spirituali, le attività estive per gli adolescenti, per i giovani e per giovani adulti, per le famiglie. Una parte importante è l’istruzione che si concretizza nella formazione dei catechisti; inoltre i corsi di cucina, di musica e di lingue straniere anche all’interno dei tre pensionati universitari per le studentesse”.
Dietro l’elenco delle opere ci sono tanti volti con tante storie di vita. Una salesiana cooperatrice ci racconta che le fma sono state parte della sua crescita personale, hanno portato il lato femminile del carisma nella sua vita e in quella di tanti giovani con la loro testimonianza umile e gioiosa.
L’importanza dei valori cristiani che le salesiane vivono è sottolineata anche da una mamma di sei figli, collaboratrice di diversi progetti: “Le fma diffondono i valori cristiani, la cultura della vita. Personalmente mi parlano con la loro fedeltà a Cristo e la fiducia in Maria, con la gioia di vivere”.
Gli animatori sottolineano l’importanza del clima accogliente e favorevole per la crescita personale e spirituale dei giovani; i cresimandi lo esplicitano così: “Ho imparato ad accogliere Dio nella mia vita e a rispettare il prossimo”. “Ho fatto una scoperta partecipando alle varie iniziative: bisogna stabilire degli obiettivi nella vita”.
Le ragazze più grandi esprimono l’importanza della trasmissione della fede e dei valori testimoniati dalle fma; una delle partecipanti del gruppo di ricerca vocazionale ed anche animatrice, esprime la riconoscenza alle suore per averla aiutata ad inserirsi nel cammino della Chiesa, a consolidare la sua fede guardando a don Bosco e a Madre Mazzarello nei quali vede la bellezza di una vita umile e sempre al servizio dei giovani. Un’altra studentessa del pensionato universitario afferma che “Le suore sono per me sempre un esempio di grande risposta alla chiamata del Signore, della sua bellezza ed esigenza vissuta ogni giorno nella vita concreta. Mi rende felice sapere che posso contare sulle loro preghiere e su un accompagnamento umano e spirituale”.
“Insieme ai nostri destinatari – conclude suor Barbara – cresciamo anche noi Figlie di Maria Ausiliatrice, sicure di essere sempre accompagnate da Maria, anche e soprattutto nei momenti sia della fioritura sia della potatura: l’albero della Famiglia salesiana sarà sempre più rigoglioso se rimarremo ben radicate nell’Amore del quale i giovani sono il volto stesso”, i volti della missione sui quali, come diceva san Francesco di Sales, si incide di più con “un grammo di buon esempio; vale più di un quintale di parole”.