LA LINEA D'OMBRA
ALESSANDRA MASTRODONATO
L’incertezza del possibile
Al circolo dei cuori solitari un cartello avvisa “qui potete scegliere l’amore”. Possibili scenari si contendono le nostre vite, prima che le teste siano vuote…
In un momento storico come quello attuale, in cui persino il presente appare geneticamente incerto e sfuggente, risulta particolarmente complicato riuscire a decifrare quali saranno gli scenari futuri verso cui si dirigono le nostre vite. Tanto l’esistenza individuale di ciascuno di noi quanto, più in generale, i destini globali dell’umanità sembrano scossi da cambiamenti così repentini e da collisioni così imprevedibili da lasciarci del tutto atterriti e disorientati, spettatori inermi dell’incomprensibile fluire della Storia che, come una centrifuga impazzita, ci scaraventa sempre più lontano dal sentiero familiare lungo il quale ci eravamo incamminati.
Orfani di ogni solida certezza, naufraghi impauriti nel bel mezzo della tempesta, facciamo fatica a dare un senso a tutto quello che ci esplode intorno e ad intercettare, nel buio impenetrabile della notte, una stella polare che ci indichi la rotta da seguire. Ci sentiamo persi nel constatare che la realtà ci sfugge di mano, che non siamo noi a tenere saldamente il timone della nostra nave, che ogni nostro progetto o previsione rischia di arenarsi tra gli urti della vita. E, nell’incapacità di fare i conti con l’inevitabile imponderabilità del domani, restiamo aggrappati a quel piccolo angolo di mondo in cui ci sentiamo sicuri, nella labile speranza di poter conservare quanto meno quei pochi punti fermi che abbiamo faticosamente costruito nel presente.
È in questa condizione esistenziale che molti giovani adulti si confrontano oggi con l’incertezza del futuro. Più disincantati degli adolescenti e più inquieti delle generazioni precedenti, ci assale la sgradevole impressione di non avere scelta, di essere trascinati dagli eventi verso un destino ineluttabile che solo in minima parte dipende da noi e dalle nostre decisioni autonome.
Ma se è vero che in questa quotidianità precaria che ci consegna il presente siamo tentati di rinunciare in partenza a progetti troppo impegnativi e a lunga scadenza, è proprio di fronte allo sgretolarsi di ogni certezza precostituita che ci è data la possibilità di metterci in gioco fino in fondo con tutte le nostre paure e le nostre risorse inespresse per provare a reinventare il futuro e a costruire un mondo più a misura dei nostri bisogni.
Se siamo capaci di uscire da ogni visione deterministica e cristallizzata e di scrollarci di dosso quella coltre pesante di fatalismo che spesso soffoca le nostre aspirazioni più profonde, possiamo aprirci a una molteplicità di scenari e soluzioni inediti in cui ritrovare il senso autentico del futuro, con le sue inevitabili incertezze, ma anche con la sua capacità di sorprenderci e dispiegarci opportunità inattese. Soprattutto, possiamo riscoprire, pur nell’imprevedibilità dell’esistenza, il conforto di trovare in chi ci sta accanto il nostro porto sicuro, sperimentando la più semplice, ma nel contempo la più straordinaria delle felicità: quella che scaturisce dal riconoscere negli occhi dell’Altro le nostre stesse speranze e paure e dal provare a vincere insieme le seconde con le prime, condividendo il sogno di un domani migliore.
Possibili scenari si contendono le nostre vite,
mentre noi le stiamo lì a guardare.
È chiaro che, all’origine del mondo,
chi progettò la ruota in fondo ci sapeva fare.
Ma in prospettiva il tempo che è passato
ci mortifica perché l’uomo non viaggia in astronave;
dalle ultime ricerche di mercato
si evince che la gioia è ancora tutta da inventare…
La via della saggezza per gli indiani
è fatta di molteplici visioni di coyote;
il mio spirito guida non ha molto da insegnare,
si affida più alle stelle che al peyote.
Al circolo dei cuori solitari
un cartello avvisa “qui potete scegliere l’amore”.
Possibili scenari si contendono le nostre vite,
prima che le teste siano vuote…
E poi succede che ci sentiamo bene
senza nessun perché!
E poi succede che stiamo bene insieme
senza nessun perché!
A quanto pare non c’è una ricompensa
se ognuno fa quello che vuole,
ho come l’impressione che tutto si confonda
e non abbiamo scelta…
Facciamo come fa il Giappone,
ho avuto una visione,
ho avuto una visione!
A quanto pare è qui che poi mi sono perso,
sei tu la mia canzone, fermo al primo verso…
Ci sono cose nelle nostre vite che
possibili scenari si contendono,
possibili scenari si contendono…
E poi succede che ci sentiamo bene
Senza nessun perché!
E poi succede che stiamo bene insieme
senza nessun perché…
(Cesare Cremonini, Possibili scenari, 2017)