BS Ottobre
2023

IL TEMPO DELLO SPIRITO

CARMEN LAVAL

La via delle rose

Il Rosario è una preghiera semplice, semplicissima! Recitabile sempre e ovunque. Camminando in campagna o attraversando la strada; girando in auto o in metrò; in un letto di ospedale o in una prigione.

«11 febbraio 1858. Avevo appena compiuto 14 anni. Era un mattino come gli altri, un giorno d’inverno. Avevamo fame, come sempre. C’era questa grotta, con la bocca nera. Nel silenzio sentii come un gran soffio. Il cespuglio si mosse, una forza lo scuoteva. E allora io vidi Aquero».

Così racconta Bernadette Soubirous.

Nel 1858 i Pirenei sono ai confini del mondo. La gente muore di fame e di freddo. Qui in una valle che si mormora è percorsa dal diavolo, malsana e miserabile, comincia una delle più meravigliose storie del secolo. Bernadette a quattordici anni non sapeva leggere né scrivere, non sapeva parlare francese, non sapeva il catechismo, sapeva solo recitare il rosario, questo sì in francese, anche se non lo capiva; non aveva abbastanza da mangiare, non aveva salute, e spaventose crisi d’asma spesso la soffocavano; insomma agli occhi degli uomini, non «valeva» niente. I Soubirous sembravano perseguitati dalla sventura: finiscono per alloggiare nel buio e fetido pianoterra di un’antica prigione. A 12 anni Bernadette è mandata a servizio, gratuitamente purché la sfamino (difatti i padroni giorno dopo giorno le danno una pasta di granturco che la piccola non riesce nemmeno a digerire). Il papà finisce addirittura in prigione anche se è innocente. I monelli, spietati, per la strada la prendono in giro: «Soubirous, hou hou, son jupon qui est plein de trous!» Di catechismo nemmeno a parlarne. A dire il vero la padrona ha promesso di insegnarglielo, ma ci rinuncia presto: «Sei troppo stupida. Non potrai mai fare la prima Comunione». Davanti alla visione, Bernadette, attratta e atterrita assieme, compie l’unico gesto che da sempre le dà fiducia: trae di tasca il suo povero rosario e cerca di recitarlo. La fanciulla recita il suo rosario, la visione fa scorrere i grani del suo, ma in silenzio. Bernadette è tanto lontana dall’inventare che non sa neppure come interpretare quello che è accaduto. La chiamerà sempre Aquero, quella cosa che sembra una signorina.

È stupendo: la Madonna e santa Bernadette hanno pregato il rosario “insieme”!

Dieci motivi per cui la preghiera del Rosario è una delle più “potenti” per i cattolici.
  1. Il Rosario è accessibile e facile per tutti. È una preghiera semplice, semplicissima! Recitabile sempre e ovunque. Camminando in campagna o attraversando la strada; girando in auto o in metrò; in un letto di ospedale o in una prigione.
  2. Unisce i fedeli di tutto il mondo. Mentre i grani scivolano tra le mie dita, scivolano anche tra quelle del Santo Padre in Vaticano, di una vecchietta in Alaska o di un bambino sulle colline del Ruanda.
  3. È gradito a Maria. È una preghiera semplice, umile come Maria. In tutte le apparizioni la Madonna ha invitato a recitare il Santo Rosario come arma potente contro il Male, per avere la vera pace. A Fatima è Gesù stesso che esorta i tre pastorelli a recitare il Rosario.
  4. Il Rosario è concreto. È un corpo che prega, in ginocchio, seduto, tra le faccende di casa.
  5. È un segno di affetto e di fiducia. «A tutta prima, una preghiera di questo genere può apparire come immatura, formale, non intelligente e invece per chi capisce è esattamente il contrario: preghiera matura, spontanea e dotata della più alta intelligenza che è l’intelligenza del cuore. Se la sposa dice allo sposo: «Ti amo», non è una brutta cosa. E se glielo dice cinquanta volte di seguito non credo che lo sposo s’offenda e consideri la sposa stupida perché ripete le stesse cose. È proprio dell’amore ripetersi con il ritmo delle parole semplici e calde.
  6. È conforto e invocazione.
  7. Il Rosario coinvolge la nostra immaginazione.  Quando meditiamo sui misteri del Rosario, coinvolgiamo la parte non verbale della nostra mente, che viene comunicata attraverso le immagini, “in modo positivo e purificante”.
  8. Il Rosario porta alla quiete e alla meditazione.
  9. Con il Rosario si applicano i misteri di guarigione. «Dove ci sono ferite, il dottor Jesus e l’infermiera Mary si prendono cura dei nostri bisogni», ha detto un sacerdote. Nella preghiera del Rosario, i misteri sulla nascita, il ministero, la passione e la gloria di Cristo sono aperti e applicati dallo Spirito Santo ai nostri bisogni interiori. Dove ci sono impurità, vengono purificate. Dove ci sono brutti ricordi, sono curati.
  10. Lo dicono i santi. Lo dicono i papi. Il Rosario è un’arma potente contro il male. La prima predica di don Bosco, quando era ancora suddiacono, nel 1841, ad Avigliana, fu sul Santo Rosario.        

PERCHÉ SI DICE “ROSARIO”

La parola “rosario” deriva da un’usanza medioevale che consisteva nel mettere una corona di rose sulle statue della Vergine; queste rose erano simbolo delle preghiere “belle e profumate” rivolte a Maria. Così nacque l’idea di utilizzare una collana di grani (la corona) per guidare la meditazione.

Nel XIII secolo, i monaci dell’Ordine cistercense elaborarono, a partire da questa collana, una nuova preghiera che chiamarono rosario, dato che la comparavano a una corona di rose mistiche offerte alla Vergine. Era anche una necessità pratica. I monaci recitavano come preghiera i 150 salmi della Bibbia, ma molti monaci non capivano il latino e a loro fu concesso di sostituire i 150 salmi con 150 Ave Maria. La pratica della recita del rosario fu resa popolare da san Domenico di Guzmán, il quale, secondo la tradizione, durante la prima di una serie di apparizioni mariane, nel 1214, ricevette il primo rosario dalla Vergine Maria stessa, come mezzo per combattere le eresie, per la conversione dei non credenti e dei peccatori.

IL ROSARIO ISLAMICO (SUBHA)

È la preghiera del deserto delle lunghe marce, dell’adorazione e della lode prolungata. Formato da novantanove grani (corrispondenti alle novantanove lodi di Dio), si fa scorrere sotto le dita ripetendo un’unica invocazione scelta tra le novantanove. È veramente una fonte straordinaria di preghiera.

Chi è innamorato di Dio non si sazia di ripeterlo. Andando nei paesi islamici, vi sarà facile vedere i «credenti» camminare tenendo in mano il rosario e facendo scorrere i grani sotto le dita mentre le labbra sussurrano: «Dio mio, come sei grande» oppure «Dio, sei il misericordioso».

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