I FIORETTI DI DON BOSCO
B.F.
Io vi salverò
Nubi minacciose si addensarono su Torino negli ultimi mesi dell’anno 1858 e nei primi del 1859. Il go-verno piemontese aveva imprudentemente deciso di fare la guerra all’Austria che occupava Lombardia e Vene-to. E incominciò a reclutare soldati. Tutti i giovani piemontesi dovevano vestire la divisa e imparare a sparare fucilate. A Valdocco però non ci pensavano troppo e la vita dell’Oratorio andava avanti come sempre. Semplice e serena.
Ma il fulmine arrivò. Due dei
migliori chierici di don Bosco, Cagliero e Francesia, ricevettero l’ordine di presentarsi in caserma
e partire per la guerra del 1859 contro gli austriaci.
Spaventati a morte, i due giovani corsero ansimando da don Bosco, il quale, sereno e ridente, disse loro: «Niente paura… Io vi salverò! Andate alla Curia Vescovile, e fatevi iscrivere nella lista di quelli che si debbono presentare per l’esenzione. C’è una legge proprio per evitare ai chierici di andare in guerra».
I due obbedirono premurosamente; ma poco dopo ritornarono dicendo: «Oh, don Bosco! in Curia ci hanno ri-sposto che è troppo tardi, perché l’elenco è già stato spedito al Ministero».
«E voi andate al Ministero, pregando di essere aggiunti nell’elenco».
Ritornarono più affannati, affermando: «Anche al Ministero ci hanno detto che è troppo tardi, che la pratica è ormai chiusa ed è impossibile ogni aggiunta».
«Ebbene rivolgetevi al Ministero di Grazia e Giustizia per le vostre ragioni; voi, come chierici, dovete essere esenti».
Ritornarono la terza volta sospirando ed esclamando: «Alla Curia e ai Ministeri ci son tutti contro. Tutti dicono che è troppo tardi, che si tratta di guerra e bisogna partire».
«Voi non partirete, ripeto! Dovete essere esenti… Io vi salverò!»
Quei due poveri figlioli, commossi fino alle lacrime, gridano: «Oh padre! Perché tanto disturbo per noi?… Se bisogna partire, partiremo.
Vittorio Emanuele avrà due soldati di più. O morremo sul campo, o
ritorneremo con le spalline da ufficiali. Non si prenda troppi fastidi».
«Ed io invece me li voglio prendere questi fastidi, proprio per voi. Vi ho detto che vi salverò, e vi salverò ad ogni costo!»
Don Bosco cominciò il giro dei ministeri. A Grazia e Giustizia era ministro l’anticlericale Conte De Foresta, ma don Bosco era don Bosco e il ministro gli dette la dritta giusta: «Persuada la Curia ad esaminare e togliere dal-la lista presentata al Governo coloro, che sarebbero esenti per altri motivi oltre quello di essere chierici; per famiglia, salute o altro e ci sarà posto anche per i suoi raccomandati».
Don Bosco volò in Curia e trovò il cancelliere che sbuffava perché doveva scrivere le lettere di esenzione alle famiglie dei chierici. Con la solita furbizia, don Bosco si offrì di scriverle lui. Così trovò che due, proprio due, fra gli elencati, si trovavano, come figli di madre vedova, già in condizione di essere esenti. Allora volò con aria di trionfo al Ministero della Guerra e poté farli sostituire con Cagliero e Francesia.
LA STORIA
Questa storia è raccontata nelle Memorie Biografiche VI, pagina 133 e seguenti.