BS Gennaio
2022

In Prima Linea

Tadeáš Petrášek, Beáta Jarošová, Michaela Štubňová

Žilina, Slovacchia 30 anni a servizio dei giovani

In ogni angolo del mondo, lo spirito salesiano agisce nello stesso modo sorprendente, come in questa casa della bella e affascinante Slovacchia.

Storia di ottant’anni di una casa di don Bosco. Anche quest’anno scolastico il Centro di Formazione Professionale di san Giuseppe Lavoratore a Žilina, importante e popoloso centro industriale, nel nord della Slovacchia, apre le sue porte. Più di 1500 exallievi, dei quali durante 30 anni si sono occupati circa 350 educatori.

Un vivo interesse dei ragazzi

Fa piacere che, in un tempo in cui l’interesse per i mestieri classici nella Slovacchia sta calando ed alcuni di loro lottano per sopravvivere, la scuola salesiana di Žilina riempie al cento per cento le sue possibilità di accogliere gli studenti. Che cosa si nasconde dietro questo interesse sempre vivo per la nostra scuola? Quello che interessa i ragazzi è sicuramente l’attrattività delle sezioni legate all’ampia possibilità di applicazione sul mercato del lavoro e all’alta professionalità che caratterizza l’offerta formativa. I mestieri di elettrauto, meccanico, carrozziere grazie alle moderne tecnologie aiutano i ragazzi a realizzarsi attraverso il lavoro nel settore automobilistico. Invece i ragazzi ai quali “piace il profumo del legno” studiano per diventare falegnami in officine modernamente attrezzate sotto la guida di maestri artigiani. Si dice che i muratori saranno necessari in ogni epoca e così anche da noi questa sezione ha sempre un buon numero di interessati. Infine la sezione che negli ultimi anni suscita un grande interesse è la grafica digitale. Diversi sono i motivi per i quali i ragazzi vengono da noi. Gli allievi non apprendono soltanto conoscenze e abilità, ma anche competenze su come avviare un’impresa. Un valore aggiunto della scuola è la collaborazione con le aziende del territorio. Nel secondo anno di corso tutti gli studenti trascorrono in azienda un periodo di tirocinio. In questo modo i ragazzi a 15 anni hanno la possibilità di vedere come si lavora nelle aziende d’avanguardia sul mercato. Tutte le sezioni partecipano anche alla gestione della scuola. Sia che si tratti di lavori pratici di riparazione o costruzione sia della gestione del sito web o delle reti social, sono proprio gli allievi protagonisti e corresponsabili nel sentire la scuola come propria.

Professionalità ma anche personalità

La professionalità è uno dei punti di forza della nostra scuola, ma non è l’unico. Per i giovani e i loro genitori è molto interessante anche il sistema educativo di don Bosco. Questo viene realizzato e proposto ai ragazzi attraverso i diversi progetti pastorali, le attività del tempo libero, i cammini spirituali ma anche le escursioni e lo sport. La presenza attiva con l’assistenza degli educatori nei cortili della scuola crea delle relazioni e uno spazio molto prezioso per la crescita professionale, spirituale e personale. La proposta di educazione integrale dei giovani è quindi un ideale che vede la collaborazione di salesiani, docenti, maestri ed altri educatori.

A questo scopo aiutano anche gli spazi esterni dell’istituto, tutti a completa disposizione degli studenti. Un centro moderno, dove crescono circa cento ragazzi. Le aule, le officine dei falegnami, dei meccanici d’auto, gli studi grafici sono attrezzati con le più moderne tecnologie. Anche nel pomeriggio i saloni del collegio, le sale da gioco, i campi sportivi, le palestre e i cortili dell’istituto sono pieni di ragazzi. Tali spazi vengono utilizzati per lo sport, l’animazione dei gruppi, per corsi di danza e per il coro della scuola. Durante la pandemia, quando per lunghi mesi la scuola era attiva con modalità a distanza, tante parti della scuola sono state ristrutturate per adeguare gli spazi di una scuola all’avanguardia.

Padre e figlio

Il profondo interesse per la scuola nasconde anche un altro motivo. La spiritualità salesiana consiste in un accompagnamento continuo, che si prolunga spesso durante tutta la vita. La scuola rimane in contatto con gli exallievi anche dopo aver concluso gli studi. Il gruppo degli exallievi, anche con le proprie famiglie, è coinvolto in modo attivo alle diverse attività dell’istituto. Attualmente frequentano la scuola i ragazzi della seconda generazione, i loro padri si sono diplomati da noi ed oggi frequentano l’Istituto i loro figli o nipoti. Molte relazioni con le agenzie del territorio si sono create grazie agli exallievi, e tra maestri e docenti un numero significativo sono stati alunni della scuola. Non si possono dimenticare anche diverse vocazioni religiose sbocciate tra le gioie e fatiche della vita quotidiana.

Dalla storia

La casa salesiana di Žilina è stata fondata e costruita nel 1937. La comunità salesiana l’aveva usata fino al 1950 e poi, dopo la caduta del comunismo, di nuovo dal 1989. La presenza dei salesiani in questa città, insieme con quella delle suore francescane scolare è stata voluta negli anni trenta dal prelato papale Tomáš Ružička. Costui aveva intuito che la presenza in città di due comunità religiose dedite all’educazione avrebbe fatto tanto del bene all’accompagnamento della gioventù. Purtroppo il regime comunista percepiva la chiesa cattolica come il grande nemico. Nel 1949 il potere nazionale ha trasformato la casa salesiana di Žilina nella sede del Ministero degli Interni. Nella primavera del 1950 il Comitato Centrale del Partito Comunista ha ordinato la liquidazione degli ordini religiosi. La “Azione K” o la “Notte dei Barbari”, tra il 13 e 14 aprile ha portato all’occupazione dei tutti i monasteri, all’espulsione dei religiosi dalle proprie case e al sequestro di tutte le proprietà della chiesa. I religiosi di tutta la nazione sono stati portati in monasteri trasformati in campi di concentramento. Sono stati anni duri di persecuzione della chiesa, di carcere e lavori forzati per i religiosi, di torture, di fughe all’estero…

La chiesa segreta

La persecuzione religiosa nella Slovacchia ha dato vita a una chiesa nascosta, dove si operava nel silenzio ma con tanto entusiasmo. Di nascosto continuavano anche la vita religiosa, la formazione e le ordinazioni dei sacerdoti. Ed è grazie a questa chiesa clandestina che nella Slovacchia degli anni settanta sono sorti piccoli gruppi di catechismo, con lo scopo di nutrire la fede viva del popolo. Anche i salesiani hanno lavorato nel silenzio. A Žilina e nei suoi dintorni c’erano dei salesiani che vivevano da soli ma appartenevano a una comunità e facevano riferimento a un direttore. Una forma semplice di vita comunitaria in condizioni nascoste è ripresa soltanto a partire dal 1984. I primi salesiani erano Marián Valábek e Kamil Kutarňa che hanno trovato sede in un quartiere popolare nell’appartamento di una coppia di giovani salesiani cooperatori, insieme salesiani e laici hanno ricominciato alcune piccole attività pastorali. Così dopo l’anno 1989 con la primavera della chiesa slovacca si sono riavviate gradualmente anche le attività pastorali dei salesiani a Žilina. Con la restituzione da parte dello Stato delle case religiose alle diverse congregazioni, nella città di Žilina, i salesiani si sono trovati con una costruzione molto grande e ampliata rispetto al passato. In questa ampia struttura la giovane comunità di Žilina trovò il coraggio nel 1991 di fondare una scuola superiore che avrebbe dato un’educazione cristiana e un mestiere onesto a tantissimi giovani della Slovacchia.

Filosofia ma anche lo sport

Oggi la casa salesiana a Žilina ospita tre comunità salesiane. Oltre alla scuola c’è la comunità educativa pastorale che si occupa della parrocchia e dell’oratorio. Attorno alla comunità salesiana c’è un ampio gruppo di famiglie e di salesiani cooperatori che partecipano alla missione. Sono soprattutto d’aiuto in diverse feste e celebrazioni della parrocchia, ma anche per il catechismo per tanti ragazzi e giovani che si preparano per la prima comunione e la cresima. Questi ragazzi spesso, terminato il percorso d’iniziazione cristiana si inseriscono nell’Oratorio, in diverse proposte come i gruppi per i coetanei o le attività d’interesse. I salesiani hanno fondato il primo Club Sportivo Cattolico che accoglie più di cento ragazzi. Numerosi sono anche i gruppi corali o musicali. Nella casa di Žilina c’è anche la comunità formativa del postnoviziato con l’annesso Istituto filosofico “San Tomaso d’Aquino”, un centro studi per il percorso formativo dei giovani salesiani che studiano filosofia. I giovani salesiani svolgono la loro attività apostolica sia nell’Oratorio sia nella scuola. L’istituto “San Tomasso d’Aquino” propone anche diversi corsi e conferenze spirituali per i laici e dispone di un’ampia biblioteca al servizio di tutta la comunità educativa pastorale. La casa salesiana di Žilina, trovandosi nel centro nord della Slovacchia sia per la sua posizione geografica, sia per gli ampi spazi di tutto l’istituto e la possibilità di alloggio nel collegio, è il posto preferito anche per tanti eventi dell’Ispettoria. Si organizzano infatti corsi, campi, incontri formativi e l’assemblea ispettoriale.

Riguardando la storia non possiamo dimenticare le vittime della persecuzione della chiesa durante il regime comunista. Soprattutto perché anche questa sofferenza ha risvegliato in tante persone coraggio, fermezza e volontà di seguire Cristo in ogni circostanza. Fino ad oggi raccogliamo i frutti della loro sofferenza e del loro sacrificio. Anche nella casa salesiana di Žilina, negli spazi dove le persone erano imprigionate e crudelmente interrogate, oggi giocano i ragazzi. Nei corridori e cortili dove le persone avevano paura di passare, per timore di essere torturate, oggi c’è una scuola, che accoglie centinaia di giovani che si preparano per la vita. Una vita nella libertà….   

QUATTRO DOMANDE AL PRESIDE

Igor Pecha, coadiutore (attivo nella scuola dal 2000 come assistente del collegio, docente di laboratorio, educazione fisica e religione, preside della scuola)

Qual è la tua soddisfazione più bella?

Che possiamo anche noi partecipare all’opera di don Bosco per i nostri ragazzi.

Quali sono i punti di forza della scuola?

Secondo me sono questi: un buon gruppo di educatori, l’interesse dalla parte degli studenti, la qualità dell’educazione ed istruzione, il favore dei genitori e il sostegno degli exallievi.

Le difficoltà?

Penso che la nostra sfida sia avere ordine nella vita e negli impegni di ogni giorno, ed essere consapevoli e fedeli alle preziose situazioni quotidiane.

Che cosa sogni per la scuola?

Che sia sempre vivo e presente lo spirito di famiglia di don Bosco. E poi penso che quello che ancora dobbiamo un po‘ ai nostri ragazzi è il rifacimento di un bel cortile interno, dove potrebbero incontrarsi e giocare insieme.

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