I NOSTRI SANTI
A CURA DI PIERLUIGI CAMERONI, postulatore generale
Il Santo del mese - Il Servo di Dio monsignor Giuseppe Cognata
In questo mese di marzo preghiamo per la canonizzazione del Servo di Dio monsignor Giuseppe Cognata, della Pia Società di san Francesco di Sales, Vescovo Titolare di Farsalo, già Vescovo di Bova, Fondatore dell’Istituto delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore.
Nato ad Agrigento il 14 ottobre 1885 Giuseppe Cognata dimostrò fin da bambino una grande ricchezza di doti e di talenti umani. Dodicenne entrò nel collegio salesiano “San Basilio” di Randazzo (Catania), pronto ad accogliere la chiamata alla vita religiosa e apostolica tra i Salesiani; una vocazione fortemente contrastata dal padre e dal nonno. Il 5 maggio 1908 emetteva la professione perpetua a San Gregorio di Catania, nelle mani dell’allora Rettore Maggiore don Michele Rua – primo successore di Don Bosco –, e l’anno dopo riceveva ad Acireale l’ordinazione sacerdotale. Aveva conseguito brillantemente la laurea sia in Lettere sia in Filosofia ed ora andava ai giovani non solo come professore e assistente, ma come sacerdote pieno di zelo. Fu direttore di opere, ma più ancora direttore di anime. Pio XI nel Concistoro del 16 marzo 1933 nominò don Giuseppe Cognata, in quel tempo direttore al “Sacro Cuore” di Roma, Vescovo di Bova, una Diocesi della Calabria particolarmente povera e disagiata. Ricevette l’ordinazione episcopale il 23 aprile successivo nella basilica del Sacro Cuore a Roma dal Cardinale salesiano Augusto Hlond, oggi Venerabile. Attraverso sentieri scoscesi e mulattiere monsignor Cognata – che aveva scelto come motto episcopale l’espressione paolina «Caritas Christi urget nos» – volle visitare e confortare non solo tutti i paesetti della diocesi, ma anche i gruppi di povere famiglie sparse qua e là nei luoghi più remoti e più inaccessibili. Diede vita a una pia società di giovani generose, disposte a lavorare con coraggio e gioia nei centri più piccoli, sperduti, abbandonati. Nacque così l’8 dicembre 1933 la Congregazione delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore. Nel 1939 una bufera infernale si scatenò contro il Fondatore e la sua Istituzione. Il 20 dicembre 1939 il Sant’Uffizio, sulla base di false accuse, condannò ingiustamente monsignor Cognata alla destituzione dalla dignità episcopale, all’allontanamento dalla diocesi e dall’istituto da lui fondato. Egli visse per lunghi anni nel silenzio e nella solitudine, accolto nelle case salesiane di Trento e Rovereto fino al 1952 e poi in quella di Castello di Godego (Treviso) fino al 1972, svolgendo un assiduo e apprezzato ministero di confessore e guida spirituale. Nella Pasqua del 1962 venne reintegrato da papa Giovanni XXIII nell’Episcopato. Partecipò per volontà di papa Paolo VI al Concilio Vaticano II. Il 29 gennaio 1972 ebbe la gioia di sapere il suo Istituto riconosciuto con il «Decreto di Lode» da parte della Santa Sede. Si spense il 22 luglio dello stesso 1972 proprio a Pellaro (Reggio Calabria), sede iniziale dell’attività missionaria delle Salesiane Oblate. Le sue spoglie riposano nella casa generalizia delle Suore Oblate a Tivoli. Nel febbraio del 2020 il Santo Padre Francesco ha dato il suo augusto consenso alle richieste di religiosi e laici che impetravano l’apertura della Causa di beatificazione di S.E. monsignor Giuseppe Cognata, S.D.B., Vescovo di Bova”. Il 12 dicembre 2020 è stata ufficialmente aperta l’Inchiesta diocesana presso la Diocesi di Tivoli (Roma).
Preghiera
Dio santo e misericordioso, ascolta la preghiera dei tuoi figli:
«Anche se i potenti siedono e mi calunniano,
il tuo servo rimane fedele alla tua parola».
Con Maria Ausiliatrice imploriamo il dono della Beatificazione
di Mons. Giuseppe Cognata, testimone silenzioso della verità,
della giustizia e della misericordia,
compagno generoso della passione redentrice del tuo Figlio.
Per intercessione del tuo servo fedele,
fa’ che non smarriamo la via del bene,
ma perseveriamo nella speranza
e otteniamo la grazia che con fiducia ti chiediamo…
Tu Signore, che ascolti il grido dei poveri
e la preghiera degli innocenti perseguitati,
esaudisci la nostra supplica. Amen.
Ringraziano
Sono un giovane salesiano bielorusso e sto facendo gli studi di teologia presso lo studentato di Torino Crocetta. Nel mese di dicembre tutta la mia famiglia si è ammalata di Covid e in particolare mia mamma, dopo alcuni giorni di malattia, si è venuta a trovare in una situazione molto grave. Si è sviluppata una doppia polmonite che ha avuto pesanti conseguenze. La mamma, che già era in ospedale, non riusciva più a parlare né a mangiare; i medici, non vedendo l’efficacia della cure che stavano facendo, l’hanno trasportata nel piccolo reparto di rianimazione della mia città. Nella mia comunità abbiamo la fortuna di avere le spoglie del Venerabile don Giuseppe Quadrio e ho chiesto ai miei confratelli di fare una Novena implorando la sua intercessione per la guarigione della mamma. Alla preghiera della comunità si sono uniti membri dell’ADMA, tanti amici e alcuni monasteri di clausura. Al terzo giorno della novena la mia mamma ha avuto un improvviso miglioramento, che le ha permesso di recuperare la respirazione e la possibilità di nutrimento. Dopo un tempo di graduale recupero della forze, la vigilia di Natale la mamma è potuta ritornare in famiglia. Voglio ringraziare il Signore per questa grande grazia che ha fatto alla mia famiglia per intercessione di don Quadrio ed esprimere il mio ringraziamento a tutti coloro che si sono uniti nella preghiera. Ancora una volta abbiamo sperimentato la forza della comunione dei santi.