** Coloro che ricevessero grazie o favori per intercessione dei nostri beati, venerabili e servi di Dio, sono pregati di segnalarlo a postulatore@sdb.org. ** Per la pubblicazione non si tiene conto delle lettere non firmate e senza recapito. Su richiesta si potrà omettere l'indicazione del nome.
I NOSTRI SANTI
A CURA DI PIERLUIGI CAMERONI, postulatore generale
Il Santo del mese - Il Servo di Dio Francesco Miska, salesiano sacerdote
In questo mese di settembre preghiamo per la beatificazione del Servo di Dio Francesco Miska, salesiano sacerdote.
Nacque il 5 dicembre 1898 a Świerczyniec (Alta Slesia), da Giovanni e Sofia. Finito il ginnasio nell’istituto salesiano di Oświęcim, entrò nel noviziato di Płaszów, che concluse con la professione temporanea il 24 luglio 1917. Ottenuta la maturità, intraprese il tirocinio nella scuola professionale di Oświęcim continuandolo a Przemyśl. Emise i voti perpetui a Oświęcim nel 1923. Quindi si recò a Torino-Crocetta, per gli studi teologici e il 10 luglio 1927 venne ordinato sacerdote. Ritornato in patria venne inviato come consigliere e catechista nell’orfanotrofio di Przemyśl. Dopo due anni è a Vilnius in qualità di catechista nella scuola professionale. Nel 1931 è Direttore a Jaciążek e vi rimase 5 anni. Nel 1936 è direttore della casa dei Figli di Maria e parroco a Ląd. Scoppiata la guerra nel 1939 per alcune settimane compie i doveri di cappellano militare, ma subito dopo ritorna come parroco a Ląd. Il 6 gennaio 1940 l’istituto di Ląd viene dalla Gestapo tedesca trasformato in prigione per i sacerdoti della diocesi di Włocławek e di Gniezno-Poznan. Anche i salesiani sono considerati prigionieri, non escluso don Miska che viene incaricato dall’Autorità militare di mantenere l’ordine e provvedere al mantenimento di tutti. Due volte, non si sa per quali mancanze, venne trasferito a Inowroclaw e battuto ferocemente con bastoni. Quando poco alla volta quei sacerdoti che erano a Ląd furono in gran parte trasferiti nei campi di concentramento in Germania, don Miska venne trasportato a Dachau nell’ottobre del 1941. Ammalato di stomaco, il suo organismo non poteva sopportare il vitto di quel campo. Nessuno badava a ciò ed egli, nonostante le deboli forze, doveva trasportare i pesanti recipienti del vitto ai prigionieri. Una volta compiendo quest’ufficio cadde e si ruppe un braccio. Ciononostante doveva continuare nel medesimo servizio. Dopo tre giorni s’indebolì talmente che non poteva più muoversi: le gambe erano orribilmente gonfie. Solo allora fu portato alla baracca-ospedale, ove morì nel giorno della SS.ma Trinità, il 30 maggio 1942, cercando di consolare gli altri con il pensiero che nulla succede senza la volontà di Dio, che rimunera abbondantemente tutti i dolori della vita. Aveva 43 anni d’età, 25 di professione, 15 di sacerdozio. I suoi resti mortali furono cremati.
Preghiera
Signore Gesù Cristo,
vincitore della morte, dell’inferno e di Satana,
ti rendiamo grazie per il dono dell’amore e della fortezza
che rifulse nel tuo servo Francesco Miska,
fedele alla sua vocazione nella persecuzione e nel martirio.
Umilmente ti supplichiamo
di glorificare questo tuo eroico testimone;
e di concederci la grazia
che per sua intercessione
fiduciosi ti chiediamo.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
Ringraziano
Vorrei ringraziare san Domenico Savio per aver ricevuto in particolare due grandi grazie. La prima in occasione della gravidanza di mio figlio. Tenevo l’abitino di san Domenico Savio sotto il cuscino e, per due notti di fila, mentre dormivo, mi sono ritrovata l’abitino in mano. Ho pensato che si fosse sfilato dal cuscino, così ho detto una preghiera per la protezione della mia gravidanza e l’ho rimesso dentro. Per caso mi sono poi accorta che quelle due notti erano rispettivamente quella antecedente e quella successiva al 6 maggio, giorno dedicato a san Domenico Savio. Circa un mese dopo, in occasione di una ecografia, ci sono state diagnosticate delle gravi problematiche che avrebbero potuto compromettere la sopravvivenza del bambino una volta nato. Da allora ho pregato incessantemente san Domenico Savio ed ho sempre indossato l’abitino. Il bambino è nato sano e sta bene. La seconda grazia l’ho ottenuta quando, per un problema al collo, avrei dovuto essere operata. Ho recitato la novena a san Domenico Savio e piano piano il problema è rientrato naturalmente e l’operazione non è più stata necessaria. Sono immensamente grata a san Domenico Savio, di cui indosso sempre l’abitino, perché mi è sempre vicino, anche nel lavoro, e mi aiuta concedendomi piccole e grandi grazie.
Maria Novellini – Gorgonzola (MI)
Desidero ringraziare la Madonna e san Domenico Savio ai quali mi sono rivolta con fiducia quando ho saputo delle gravidanze di mia sorella. Ora sono una zia orgogliosa dei suoi bellissimi nipoti. Due piccoli arcobaleni e tre piccoli angeli. Tuttora continuo ad affidarli alla Madonna e a san Domenico Savio perché li proteggano e li guidino nel lungo cammino della loro vita in modo che diventino uomini buoni e saggi e contribuiscano a migliorare il mondo proprio come hanno fatto con le nostre vite.
(M.G.)
CRONACA DELLA POSTULAZIONE
Sabato 4 giugno 2022 a Budapest presso il Clarisseum solenne deposizione delle Reliquie del beato Stefano Sándor (1914-1953), martire, salesiano coadiutore. Le Reliquie erano state ritrovate e identificate nel 2019.
Domenica 12 giugno a Chiari (Brescia) Chiusura dell’Inchiesta diocesana della Causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio don Silvio Galli (1927-2012), sacerdote professo della Società di San Francesco di Sales.