I FIORETTI DI DON BOSCO
B.F.
Il miracolo della polenta
Un giorno, nella camera di don Bosco si presentò un uomo con il cappello in mano. Come accadeva spesso, il bersagliere Brosio, fedelissimo aiutante di don Bosco, si trovava nella camera-ufficio del santo.
«Vi prego, datemi qualcosa» supplicò quell’uomo. «Ho quattro figli piccoli e da ieri non ho trovato nulla da mangiare. Sono disperato. Non fanno che piangere».
Don Bosco lo guardò con aria di compassione e poi fruga di qua, fruga di là, finalmente trovò quattro soldi e glieli diede, accompagnandoli con una benedizione.
Quell’uomo, dopo averlo ringraziato se ne andò quasi di corsa.
Rimasti soli, don Bosco disse che gli rincresceva molto di non avere avuto denari per dargliene di più: che se avesse avuto cento lire, gliele avrebbe donate tutte, perché quel poveretto gli aveva detto la verità.
Brosio protestò: «E lei come può sapere che quest’uomo abbia detto la verità, mentre lei non sa nemmeno dove abita? Costui non potrebbe essere uno di quegli scrocconi che fanno mestiere di chiedere l’elemosina, gabbando le persone caritatevoli per poi andare all’osteria e bere e mangiare a ufo, beffandosi di tutti e particolarmente dei preti?»
«No, non parlar così, mio caro Brosio. Quest’uomo è sincero e leale: anzi aggiungerò che è laborioso e molto affezionato alla sua famiglia. Ha avuto solo tanta sfortuna».
«E come fa lei a sapere tutto questo?» chiese il Bersagliere.
Allora don Bosco lo guardò fisso in faccia, e poi mormorò: «Gli ho letto in cuore».
«Oh bella! Ma allora lei vede anche i miei peccati?» domandò Brosio.
«Sì, ne sento l’odore» rispose, ridendo don Bosco.
Più tardi, il Bersagliere ammise: «Difatti ne sentiva proprio l’odore, o, meglio direi, mi leggeva nel cuore perché se mi dimenticavo di dirgli qualche cosa in confessione, subito mi poneva sotto gli occhi la cosa precisa tal quale era. E come faceva a saperlo, se non mi leggeva in cuore? Poiché io abitavo mezzo miglio almeno lontano da lui».
Solo lui conosceva la fine della storia: «Una sera incontrai in Torino quell’uomo al quale don Bosco aveva dati i quattro soldi; mi riconobbe, mi fermò e disse che con quei soldi era andato a comprarsi della farina di meliga ed aveva fatta la polenta mangiandone egli e tutta la famiglia a sazietà, sicché per quel giorno non ebbero più fame. E che dopo aver ricevuto quella benedizione di don Bosco, gli affari di sua casa andavano migliorando tutti i giorni: aggiunse che don Bosco era veramente un santo e che non si sarebbe mai più scordato di lui. E mi ripeteva: in famiglia noi lo chiamiamo il prete del miracolo della polenta, perché con quattro soldi di farina, al prezzo che si paga, ce n’era scarsamente per due persone, ed invece ne mangiarono ben sette».
LA STORIA
Il racconto di Giuseppe Brosio è nelle Memorie Biografiche III, 494.