BS Giugno
2022

LE CASE DI DON BOSCO

FAUSTO SANTEUSANIO

I Salesiani nel cuore d’Italia

Compie cento anni l’opera salesiana di Perugia

Il 2022 coincide con il primo centenario della presenza dell’Opera Salesiana a Perugia, 1922-2022. Sorge spontaneo un sentimento di gratitudine per l’attività educativa e formativa svolta sinora con continuità e concretezza. È stato percorso un lungo e proficuo cammino che ha trovato nell’oratorio, nello sport, nella scuola, nella formazione professionale gli ambiti operativi dell’azione educativa dei Salesiani.

Il rione di Porta Sant’Angelo

I Salesiani, quando arrivarono a Perugia nel 1922, si impegnarono subito nella vita di quel rione speciale, che era Porta S. Angelo, condividendo le ansie e le speranze di gente povera e semplice. Stabilirono un forte legame con gli abitanti del rione e in poco tempo guadagnarono la stima e l’ammirazione di tutti. La gente ne apprezzava la cordiale socievolezza e il modello di vita esemplare, qualità che nel tempo non sono mai venute meno e che hanno loro permesso di dedicarsi all’educazione dei giovani perugini con grande passione.

L’Oratorio

L’Oratorio aperto dai Salesiani in via della Cera divenne subito un centro di attrazione per i bambini e i ragazzi non solo di Porta Sant’Angelo, ma anche di altri quartieri cittadini. Gli oratoriani avvertivano che quei preti che giocavano e pregavano con loro, potevano offrire l’aiuto per realizzare i propri sogni e le proprie ambizioni. L’oratorio era il luogo dove si giocava a pallone, si recitava, ci si preparava alla prima comunione, si viveva il cortile, si cementavano le vere amicizie: è stato il luogo dove si praticava la solidarietà e molti mostravano con dignità e orgoglio la condizione di figli di operai poveri. Ed ancora è stato l’ambiente che ha consentito agli allievi di sviluppare le proprie passioni, di provare a realizzare i propri sogni o quanto meno di cercare le basi per prepararsi alla vita.

L’oratorio dei Salesiani occupò i ragazzi in tante iniziative ludiche, culturali, sportive, turistiche, religiose e tutto veniva vissuto in allegria. Inizialmente, hanno prevalso, per continuità, due attività: il teatro e lo sport. La Filodrammatica Don Bosco e l’Unione Sportiva Don Bosco sono sorte subito, a novembre del 1922 e all’inizio del 1923. Il primo spettacolo teatrale avvenne il 10 dicembre 1922, solo due mesi dopo l’arrivo a Perugia e la recitazione è stata da allora per decenni un valido mezzo pedagogico e una palestra di socializzazione. È sorprendente il gran numero di spettacoli allestiti annualmente, che non cessarono neanche durante la guerra. In città erano molto graditi ed erano seguiti dai perugini che affluivano alla Sala Don Bosco in gran numero e con piacere perché il divertimento era assicurato. Nel teatro Don Bosco hanno imparato a recitare Franco Bicini e Artemio Giovagnoni, dai quali è nato poi il teatro dialettale a Perugia.
I due impareggiabili autori hanno iniziato a calcarlo fin dalla metà degli anni ’30, ancor molto, un lavoro da loro scritto e interpretato, e sono andati avanti fin tanto che nel 1960 non furono scritturati dalla rai, insieme ad altri loro amici della filodrammatica. Fra i ragazzi dell’Oratorio vorrei ricordare anche Armando Catrana, che alla fine degli anni ’60 ha lasciato un lavoro sicuro e dignitoso con belle prospettive di vita per entrare nella famiglia salesiana e partire poi come missionario per il Brasile dove, all’età di 84 anni, tuttora svolge la sua opera di educatore fra i giovani poveri di quel paese.

L’Unione Sportiva don Bosco, divenuta poi Polisportiva Giovanile Salesiana (pgs), si costituì all’inizio del 1923 ed è ancor oggi in buona salute con oltre trecento ragazzi tesserati e praticanti, raccogliendo viva soddisfazione delle loro famiglie. È dunque un secolo che gli atleti della “Don Bosco” mettono in campo i valori autentici dello sport che sono stati educati a osservare. Questo stile non ha impedito di conseguire significativi risultati agonistici e proprio l’agonismo sportivo ha poi rappresentato per i nostri giovani una vera palestra di vita con affermazioni anche in campo sociale. La pgs può rivendicare nei confronti della città anche altri grandi meriti: nel 1956 ideò e organizzò poi per 12 anni consecutivi, le Olimpiadi Salesiane, che divennero una riuscitissima festa della gioventù perugina alla quale ogni anno aderirono centinaia di ragazzi con il consenso gratificante di tutta la città, delle autorità e della stampa. I ragazzi di allora, che si preparavano per tutta l’estate, aspettavano con ansia la cerimonia di apertura allo stadio cittadino “Santa Giuliana” e poi le gare con le premiazioni e il medagliere. Vissero così sensazioni straordinarie perché scoprirono che non c’era solo il calcio per giocare ma anche la pallacanestro, la pallavolo e poi il ciclismo, il tennis, il nuoto e l’atletica leggera. L’Olimpiade fu un formidabile veicolo di promozione sportiva e un moderno, intelligente strumento di aggregazione. Negli anni ’70-’80 la polisportiva con la squadra di pallacanestro femminile raggiunse la promozione in serie A. Fu per tutta la città una bella sorpresa con indubbi benefici anche sociali, ma l’attività di questa memorabile squadra si esaurì nel giro di alcuni anni, soprattutto perché per i Salesiani ci sono altre priorità.

La Scuola

Nel 1958, grazie alla volontà e alla tenacia di don Arturo Caria, iniziò l’attività scolastica del nuovo e razionale complesso di Viale Pellini. Qualcuno, in città, lo chiamava “il Collegio dei Salesiani”, ma in realtà era solo una intelligente anticipazione di quella che decenni più tardi sarebbe stata definita “scuola a tempo pieno”: una soluzione innovativa che andava incontro alle esigenze di molte famiglie. C’era poi la possibilità di svolgere anche attività fisica e sportiva nel campo di calcio, al quale, qualche anno più tardi, si sarebbe aggiunta una moderna palestra, che ha completato uno dei più attrezzati impianti sportivi della città (compreso un campo di calcio in erba sintetica con illuminazione a led), di cui i ragazzi della polisportiva Salesiana e di altre associazioni sportive della città si avvalgono tutt’oggi. La scuola era articolata in Medie, Ginnasio, Liceo Classico e successivamente in liceo linguistico ed europeo. In seguito, nel 1980, venne inaugurato il Centro di Formazione Professionale (cnof-fap). Tante migliaia di giovani perugini hanno soggiornato dentro le aule scolastiche dei “Salesiani”, formando, nel tempo, un qualificato gruppo di uomini che si sono distinti per competenza e serietà nei più diversi ambiti del contesto cittadino: professionisti e imprenditori, managers e politici. Alcuni di questi sono poi assurti ai massimi livelli sia nazionali sia internazionali delle rispettive categorie di appartenenza.

Più di recente, le ricorrenti difficoltà economiche, accresciute dalla necessità di avvalersi ormai completamente di insegnanti esterni, hanno determinato il progressivo allentamento dell’impegno dei Salesiani in ambito scolastico, così che, dopo l’apertura e la gestione con buon successo anche di un Liceo Linguistico, la fine del primo decennio di questo secolo ha visto la cessazione definitiva delle lezioni nell’Istituto storico di Via “D. Bosco”. Ha fatto seguito l’istituzione di una residenza per giovani universitari, che si è rapidamente affermata grazie anche ad un sostegno di tipo formativo offerto dai Salesiani.

Il Centro di Formazione professionale

Continua invece la propria preziosa attività, sia pure tra difficoltà di carattere burocratico-amministrativo, il Centro di Formazione Professionale (cnos-fap) ancora oggi fucina di tecnici altamente qualificati. Il centro si propone il recupero sociale dei ragazzi attraverso la formazione ed il lavoro. Gli allievi molto spesso provengono infatti da insuccessi scolastici e da contesti sociali e culturali degradati. Al riguardo si riscontra la validità della formazione e della successiva occupazione per l’inserimento attivo dei ragazzi nella società. I giovani si trasformano letteralmente e il loro successo costituisce una grande soddisfazione e un grande riconoscimento per gli insegnanti del Centro.

Guardando al futuro

È una storia meravigliosa lunga un secolo, fatta di risultati straordinari ai vari livelli nel contesto sociale della città di Perugia, e vogliamo tutti che essa continui ad offrire ai giovani delle opportunità di formazione adeguata ai tempi.

Gli exallievi ed altre componenti laiche, che fino ad ora sono stati sempre accanto ai Salesiani con un sostegno prezioso e costante anche di responsabilità, dovranno continuare ad offrire la loro insostitui­bile collaborazione. Non mancano le difficoltà ed accanto alle luci affiorano delle ombre per diverse ragioni. E allora, viene spontaneo chiederci: quale potrà essere il futuro dei Salesiani a Perugia, degno del passato? L’abbiamo chiesto ad alcuni exallievi da tempo molto impegnati accanto ai Salesiani.

Elvisio Regni, Direttore del Centro di Formazione Professionale cnos-fap: “Il 2021 è stato il 40° della nascita della Formazione professionale salesiana in Umbria; sono stati 40 anni di grandi difficoltà ma anche di grandissime soddisfazioni per le centinaia di allievi/e che nella casa di don Bosco hanno potuto creare il loro progetto di vita. I nostri tre Centri di Perugia, Foligno e Marsciano continueranno quindi ad offrire ad allievi ed allieve una formazione di qualità secondo il Progetto educativo di don Bosco con grande soddisfazione anche per le famiglie e per le aziende regionali”.

Lanfranco Papa, uomo della Provvidenza per i Salesiani di Perugia, tuttora responsabile della conduzione della pgs con oltre 300 giovani impegnati in attività sportive: “La Polisportiva Giovanile Salesiana Don Bosco di Perugia, della quale mi degno di essere Presidente, continuerà, come fatto nei suoi precedenti cento anni di storia, ad essere vicina, giorno per giorno, alle centinaia di giovani che frequentano i nostri cortili, i campi di gioco, la palestra e le strutture di accoglienza. Lo faremo, senza soluzione di continuità, a loro servizio e vantaggio per farli crescere bene socialmente, umanamente e cristianamente, con la nostra piena e continua testimonianza di laici impegnati e responsabili, garantendo, allo stesso tempo, un sistema di rapporti interpersonali con i giovani e con le loro famiglie improntato al massimo rispetto ed alla massima collaborazione”.

Gaetano Mollo, pedagogo e docente universitario: “Lo studentato universitario salesiano offre ogni anno a 35 studenti universitari di poter svolgere i loro studi presso l’Ateneo di Perugia in serenità, con la possibilità di gestirsi e di coltivare interessi ricreativi, sportivi, sociali e religiosi, in un ambiente sano, funzionale e decoroso. La stessa vicinanza al Centro storico permette la partecipazione a tanti eventi culturali, come Umbria Jazz, o al programma teatrale del Morlacchi. Ciò che ci si prefigge per questi giovani studenti e studentesse è di poter non solo affrontare con successo i loro percorsi di studio ma anche di fare un’esperienza comunitaria – guidata da una presenza di coordinamento e animazione – volta ad affinare competenze relazionali, collaborative e comunicative, per affrontare il mondo del lavoro con competenza ma anche con spirito di condivisione, forgiando un atteggiamento partecipativo ed empatico.           

Hanno collaborato gli exallievi Claudio Cristallini, Giuliano Molinari e Alberto Stafficci.

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