LE CASE DI DON BOSCO
La Comunità
Il collegio salesiano Astori si presenta oggi come un’istituzione scolastica paritaria di eccellenza, ma anche nell’animazione religiosa dei giovani del territorio attraverso la cura dei gruppi giovanili
Una bella storia
I salesiani giunsero a Mogliano Veneto il 18 novembre 1882. Erano stati chiamati, vivente don Bosco, dall’ingegner Pietro Saccardo che agiva a nome della chiesa veneziana e del forte movimento cattolico della città. Il lungo carteggio cominciò nel giugno 1879. Qualche mese dopo egli comunica che la signora Elisabetta Bellavite Astori, da cui l’opera prende il nome, intendeva aprire un istituto educativo in ottemperanza al lascito di L. 100 000 del defunto marito. La sua volontà e la volontà del movimento cattolico era di preparare l’edificio a Mogliano Veneto, dove i signori Astori avevano le loro proprietà in vista di farne una colonia agricola. Ma già con l’anno scolastico 1883-1884 il direttore don Mosè Veronesi aprì il corso elementare e le prime classi ginnasiali con il consenso di don Bosco, perché la colonia agricola non aveva prospettiva.
Direttore e salesiani furono concordi nel conservare all’opera il fine originario, ma ben presto videro utile affiancarvi altri indirizzi: funzionarono così laboratori per apprendisti falegnami e fabbri, contemporaneamente si accettarono alcuni studenti.
Per un certo tempo l’istruzione fu, almeno territorialmente, divisa. Mentre al centro di Mogliano rimanevano i corsi scolastici ed artigianali, si acquistarono dei campi a Marocco, presso l’attuale villa Grapputo, dove funzionò dal 1895 al 1906 un distaccamento della Colonia Agricola. I tempi però cambiavano e la società evolveva. L’emigrazione prima e l’industrializzazione poi rendevano sempre meno attuale la scuola agricola, mentre aumentava la richiesta di un servizio scolastico. Allora a Mogliano esistevano solo le elementari. Fu così che in epoche successive furono introdotti all’Astori numerosi indirizzi scolastici: quasi subito le elementari, verso la fine dell’800 il “ginnasio”, nel 1964 l’Istituto Tecnico per Ragionieri, nel 1971 l’Istituto tecnico Industriale con specializzazione in Meccanica, nel 1975 il Liceo Classico.
Anche gli alunni andavano crescendo: poche decine nel 1882, 162 alla fine del secolo, 231 nell’anno scolastico 1915-16. L’anno seguente si ridussero a 47 in seguito alle vicende belliche: l’istituto infatti venne adibito ad Ospedale Militare per la III armata e l’opera salesiana fu sfollata in villa Bianchi. Nell’anno scolastico 1918-19 l’Astori rimase chiuso, ma l’anno seguente ospitava di nuovo 150 giovani, che ben presto divennero 200. Durante la seconda guerra mondiale ci fu un nuovo aumento: gli alunni giunsero a 322, nonostante il breve periodo di sfollamento all’Agenzia Bertolini. Dopo la guerra l’incremento fu costante, anche perché il Collegio incominciò ad ammettere alunni esterni. Nel 1954 l’Astori superò i 500 allievi, nel 1973 i 600, nel 1976 gli 800, nel 1979 i 900, nel 1980 i 1000. Nel 1983 gli alunni erano 1112.
Inoltre a poca distanza sorge da quarant’anni la Comunità Proposta, in questa casa i salesiani fanno una esperienza di vita comunitaria con i giovani che sono in discernimento vocazionale. Condividono con loro la vita ordinaria: lo studio, le faccende domestiche, la preghiera, l’esperienza del servizio nell’animazione e nell’aiuto ai poveri della città. Da qui prendono vita e vengono sostenute diverse attività che tengono viva l’attenzione vocazionale nelle comunità salesiane di tutta l’ispettoria. È qui che si svolge la tappa formativa del prenoviziato per chi si sta confrontando seriamente con la chiamata di Dio ad essere figlio di don Bosco. Attualmente in Comunità Proposta vivono quattro confratelli e otto giovani.
Oggi
Il collegio salesiano Astori si presenta oggi come un’istituzione scolastica paritaria di eccellenza nel territorio che comprende il primo ciclo completo della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado. Mentre il secondo ciclo comprende quattro indirizzi di studio: il liceo scientifico, il liceo linguistico, l’istituto tecnico commerciale e quello meccanico, che si avvale dello studio tecnico annesso. Attualmente si contano quasi mille alunni.
La comunità salesiana è composta di 22 confratelli, che operano principalmente nel settore scolastico, ma anche nell’animazione religiosa dei giovani del territorio attraverso la cura dei gruppi giovanili. Due iniziative sono particolarmente degne di nota: il Movimento Giovanile Salesiano Giovani Mogliano coinvolge circa ottanta giovani adolescenti in un percorso di formazione umana e cristiana che ha due appuntamenti fondamentali: una domenica al mese per la formazione e la fraternità; il servizio settimanale che ogni giovane svolge all’interno dell’Astori o presso associazioni e realtà del territorio. In secondo luogo l’esperienza denominata “Santa impresa” nata nel periodo estivo segnato dal Covid. Un bel gruppo di giovani si è reso disponibile a lavori di tinteggiatura, sgombero, giardinaggio. Quanto hanno raccolto è stato donato ai poveri della città di Mogliano.
Uno dei confratelli è cappellano nella parrocchia principale, altri svolgono ministero domenicale e feriale in diverse parrocchie del territorio. Stiamo curando, come sopra anticipato i gruppi giovanili che operano in tutta la zona pastorale.
Con la società civile stiamo svolgendo un’opera culturale, continuando le iniziative a suo tempo (dal 1975) avviate da don Giuseppe Polo, cui il 1° novembre scorso è stata dedicata una piazza per il suo contributo alla storia locale. La comunità opera in questo settore attraverso il gruppo di ricerca storica e la fruizione degli oltre 55 000 libri della nostra biblioteca.
Didattica all’avanguardia
Il punto di forza della nostra proposta educativa è il progetto educativo, l’opera propone ai ragazzi e ai loro genitori il sistema preventivo di don Bosco che vuole puntare a formare buoni cristiani e onesti cittadini. A concorrere nel raggiungimento di questo obbiettivo sono sia la pastorale scolastica sia quella giovanile, che peraltro si è sviluppata in questo periodo di pandemia per ovviare al disorientamento che si è verificato.
L’Astori offre una solida preparazione culturale attraverso una didattica attenta ai tempi e alle esigenze del territorio. Molto apprezzate sono le attività di didattica laboratoriale e cooperativa, il significativo incremento dello studio della lingua inglese e nel settore del secondo ciclo si sono delineati curvature curricolari per il settore della biomedica, della robotica, della comunicazione e dell’azienda 4.0 e per il curriculum verticale che collega alcune discipline dei tre ordini di scuola.
TRE DOMANDE AL DIRETTORE DON DINO MARCON
Quali sono le sue più belle soddisfazioni?
È da settembre che sono direttore in questa prestigiosa opera, e mi piace molto vedere quanto i salesiani, i laici e collaboratori hanno lavorato in tanti anni per il bene dei ragazzi. La città di Mogliano e il territorio circostante non sarebbero tali se non ci fosse stato l’Astori, un ‘istituzione benemerita che è attenta ai cambiamenti dei giovani, alla loro solida formazione e all’inserimento nel mondo accademico e/o lavorativo.
Come sono i giovani che frequentano la sua opera?
Ho trovato i ragazzi molto semplici e interessati alla ricerca della propria identità, con un senso di appartenenza all’opera e a don Bosco davvero straordinario, devo dire che sono molto fortunati ad avere accanto a loro dei maestri, insegnanti e salesiani molto preparati e appassionati per la loro crescita umana e cristiana.
Quali sono i suoi sogni
per il futuro?
Oltre alle qualificate proposte già presenti nell’Opera, c’è un forte desiderio di aprire per il prossimo anno, un centro di formazione professionale per intercettare anche la fascia di ragazzi che hanno la volontà di sviluppare l’intelligenza delle mani. Il sogno di don Bosco di sostenere i ragazzi più bisognosi continua ancora oggi.