L'INVITATO
SARAH LAPORTA
Fabio Aynaudi
La sua prima esperienza è stata come animatore in un oratorio parrocchiale, recentemente è stato nominato Segretario del Movimento Giovanile Salesiano per il Piemonte ed eletto coordinatore della Segreteria nazionale.
Ti puoi presentare?
Sono Fabio Aynaudi, ventitré anni, laureando magistrale in storia presso l’Università degli studi di Torino con il sogno di poter presto, con il carisma salesiano, insegnare ai ragazzi della scuola media.
Sono cresciuto a Fenestrelle, un piccolo paese della val Chisone che conta poche centinaia di abitanti. Lì l’estate è sempre stata il momento più atteso, perché i tanti villeggianti che frequentano Fenestrelle la rendono viva e animata, ma soprattutto perché da una quindicina di anni, più precisamente dal 2006, prima alcuni animatori poi sempre di più con il passare degli anni, si impegnano ad organizzare qualche settimana di estate ragazzi per i bambini e i ragazzi.
L’Oratorio Mamma Margherita di Fenestrelle conta tra animatori e ragazzi poco più di un centinaio di persone, non ha sicuramente i numeri di un grande oratorio di città, ma un contesto così ristretto consente di avere una cura delle attività e delle relazioni del tutto unica e introvabile in altre realtà.
Che cos’è l’Oratorio per te?
Cresciuto in questo contesto oratoriano atipico, senza un sacerdote incaricato ma con grandi esempi di animatori più grandi mi sono trovato a seguire un iter che ho trovato per me naturale; dopo la terza media iniziare a dare una mano come aiuto animatore, poi animatore per tutta la durata delle superiori e dal 2018, quando chi era responsabile e coordinatore dell’oratorio ci ha comunicato che non avrebbe più potuto occuparsene, insieme ad altri ragazzi della mia età abbiamo preso in mano come responsabili quello che per noi era stato casa, svago, divertimento, amicizia e famiglia.
Appena maggiorenni le difficoltà incontrate non sono state poche, tanti errori, tanti tentativi falliti, ma anche grandi soddisfazioni e soprattutto tanti passi fatti in particolare per noi e per il gruppo animatori.
Come hai incontrato i Salesiani?
Il 2018 è un anno molto significativo per me. Appena terminate le settimane di estate ragazzi del primo anno da responsabile, sicuramente il più faticoso, confuso e meno fruttuoso, partecipai ad un pellegrinaggio estivo proposto dal mgs Piemonte: invitato quasi controvoglia da mio fratello, ora lo ricordo come un punto di svolta determinante nel mio percorso.
Fu il primo vero incontro con il mondo salesiano: fino a quel momento guardandolo da fuori avevo pensato “non fa per me”, ma in quel pellegrinaggio, in un momento di tanti cambiamenti quali l’imminente inizio dell’università e l’estate ragazzi appena finita, vissuta in maniera tanto diversa dal solito, mi sono sentito smontare nelle mie certezze da quel contesto che prima mi pareva distante da me e avevo bisogno di ricostruire, ma non più da solo. Fino a quell’estate il mio cammino di fede era estremamente infantile, fermo, fatto di abitudini e di qualche messa nel periodo estivo, ma non bastava più, c’era per la prima volta un aspetto emotivo e di relazione che non capivo.
Ho iniziato l’accompagnamento spirituale e da qui tanti passi. Il mgs è diventato sempre più parte della mia agenda, tra proposte di servizio come l’mgs day o i Savio Club e altre di cammino come gli esercizi spirituali o i gruppi ricerca… Ho anche svolto il servizio civile presso la pastorale giovanile di Valdocco, sperimentando in quell’anno anche la vita in comunità salesiana, trovandomi circondato da grandi esempi di adultità. Gli errori, le cadute e gli sbagli non sono scomparsi, ma una vita di fede attiva e in relazione mi ha sicuramente cambiato molte prospettive ed è cambiato il paradigma con cui guardavo la mia vita.
La preghiera, l’accompagnamento ed il servizio li considero ora tre gambe di uno sgabello: senza una di queste non posso “stare in piedi”, e con l’aiuto di una guida ho potuto riordinare tanti aspetti della mia vita, dallo studio al divertimento fino alle relazioni. Questo mi ha fatto portare più frutto anche nell’oratorio di Fenestrelle, mi divenne più chiaro quanto fosse importante per i ragazzi quella realtà e ci rendemmo conto di avere tra le mani qualcosa di davvero grande. Gli anni seguenti da responsabili andarono sempre meglio, l’esempio dell’oratorio di don Bosco ci ha aiutati a far crescere anche la piccola realtà di Fenestrelle, il gruppo animatori crebbe molto e oggi è in grado di camminare da solo.
La famiglia salesiana in questi anni mi ha accolto, cresciuto e si è rivelata concretamente
una “famiglia”, sono immensamente grato
al Signore di avermi fatto incontrare ciascuno
dei ragazzi, salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice che mi hanno accompagnato.
Con gli altri corresponsabili abbiamo infatti deciso di iniziare a passare il testimone ai più giovani, per consentire loro di vivere quanto abbiamo avuto la fortuna di vivere noi e perché diventando noi giovani adulti alcuni impegni rendono proibitivo dedicarsi a tempo pieno all’oratorio Mamma Margherita, che resta comunque il luogo che, anche se ci è voluto del tempo per capirlo, mi ha concesso di mettermi davvero a servizio e nel quale ho potuto incontrare il Signore in ogni ragazzo che è passato da lì.
Come vedi il Movimento Giovanile Salesiano?
Il mondo salesiano è diventato nel tempo sempre più quotidiano per me, e sento mio il carisma di don Bosco, dal 2020 faccio parte della consulta mgs del Piemonte, un gruppo di ragazzi con cui la segreteria, il delegato e la consigliera di pastorale giovanile si confrontano sui cammini, gli eventi e le proposte che riguardano tutto il territorio. Negli ultimi anni si sta investendo molto sulla consulta, nata proprio nel 2020, poiché crediamo fortemente in una vera e concreta corresponsabilità tra giovani, salesiani e figlie di Maria Ausiliatrice cercando di rispecchiare appieno quello che è il Movimento Giovanile Salesiano.
Come consulta, quando ci si incontra si cammina insieme sulla scia di quella che è la proposta pastorale, ci si confronta sugli eventi passati e si pensa insieme a quelli futuri, si scambiano idee e proposte in un clima tanto professionale quanto familiare e di comunità. Ad ora conta circa 25 persone tra cui 15 giovani rappresentativi di molte delle realtà salesiane del territorio.
Com’è il tuo impegno, oggi?
Recentemente sono stato nominato Segretario mgs per il Piemonte ed eletto coordinatore della Segreteria nazionale, composta da un giovane rappresentante per ogni territorio dell’Italia salesiana, don Roberto Dal Molin e suor Mara Tagliaferri.
Con la segreteria nazionale ci incontriamo mensilmente, presso il centro nazionale al Pio XI a Roma oppure in una casa dell’Italia salesiana che ci ospita, permettendoci anche di conoscere nuove realtà di territori diversi dal nostro. L’obiettivo della segreteria nazionale è di accompagnare i vari territori nel camminare insieme, così da costruire un’identità di Italia salesiana partendo dalle realtà di ogni territorio. Nello specifico ha compiti propositivi, operativi ed esecutivi su mandato della Consulta nazionale (organo composto dalle segreterie di ogni territorio), ascoltando, rielaborando, raccogliendo i frutti e portando a concretezza le questioni emerse negli incontri con la consulta, dando per esempio forma alla proposta pastorale che accompagnerà il movimento giovanile salesiano l’anno successivo.
Il ruolo di coordinatore non è di presidenza ma di servizio, ci si occupa di organizzare il lavoro della segreteria, in collaborazione con don Roberto e suor Mara si convoca, si prepara l’ordine del giorno e si guidano gli incontri con la consulta nazionale.
La famiglia salesiana in questi anni mi ha accolto, cresciuto e si è rivelata concretamente una “famiglia”, sono immensamente grato al Signore di avermi fatto incontrare ciascuno dei ragazzi, salesiani e delle figlie di Maria Ausiliatrice che mi hanno accompagnato e con cui tutt’ora ho la fortuna di condividere e camminare insieme. Il movimento giovanile salesiano è proprio questo: camminare, costruire e servire insieme giovani, sdb e fma. Il desiderio è quello di poter aiutare ad offrire ad altri esperienze e cammini di livello che davvero cambino la vita come è stato per me.