DON BOSCO NEL MONDO
MARCELLA ORSINI
Brasile Insieme siamo più forti della pandemia
Come i centri giovanili dell’Ispettoria Salesiana di Belo Horizonte affrontano l’emergenza sanitaria in Brasile.
La Fondazione Don Bosco nel mondo, grazie al 5×1000 quest’anno ha finanziato il progetto “Insieme nella protezione dal Covid-19” che l’Ispettoria Salesiana di Belo Horizonte, in Brasile, sta realizzando in quattro centri giovanili.l Brasile, con i suoi oltre 13 milioni e mezzo di casi positivi al Covid-19 dichiarati a metà aprile dal Ministero della Salute, è il secondo Paese al mondo per numero di contagi.
Per mesi è stato il più colpito dalla pandemia in termini di contagi, a causa di una politica federale che ha dato ai singoli Stati ampio potere nell’adozione (o non adozione) di misure restrittive e di un Governo centrale lasciato in balia di teorie negazioniste e suggestioni fuori controllo del presidente Jair Bolsonaro.
Soltanto nel mese di marzo di quest’anno, dopo ben dodici mesi dagli esordi della pandemia, è stato istituito un organo di crisi per la gestione concorde della drammatica situazione del Paese. La spinta è stata data dalla variante del virus riscontrata in Amazzonia, tuttavia il Brasile resta il Paese con il più alto numero di decessi al mondo.
Ognuno di questi centri e oratori è frequentato da circa 250 bambine, bambini e adolescenti provenienti dalle realtà più povere delle città in cui sorgono, ma il numero cresce ogni giorno di più ed è destinato a crescere ancora, a causa dell’aumento dell’insicurezza economica e della drastica riduzione dell’accesso ai servizi che hanno investito il Brasile con la pandemia.
Obiettivo generale del progetto è favorire la convivenza e il rafforzamento dei legami familiari e sociali come strumento di protezione e di superamento della pandemia. Obiettivo specifico è fornire materiali e prodotti di protezione dal virus oltreché laboratori di formazione sulle pratiche igienico-sanitarie per ridurre il contagio tra i giovani.
L’Ispettoria Salesiana San Giovanni Bosco di Belo Horizonte (isjb Inspetoria São João Bosco) opera nel Distretto Federale e negli Stati di Minas Gerais, Espírito Santo, Rio de Janeiro e Goiás con diverse attività finalizzate alla formazione e allo sviluppo di bambini e ragazzi alla ricerca del riconoscimento di cittadini attivi e titolari di diritti e di migliori condizioni di vita.
Un valore aggiunto dell’opera salesiana dell’Ispettoria di Belo Horizonte è l’istituzione e lo sviluppo di partnership con altre istituzioni governative e organizzazioni non governative per raggiungere i suoi obiettivi attraverso l’erogazione di servizi sociali, educativi e pastorali integrati.
I centri giovanili salesiani sono il fulcro dell’azione sociale e di solidarietà dell’intera isjb Inspetoria São João Bosco. Essi si caratterizzano per essere un luogo sicuro per la cura, la protezione e la crescita di bambini e ragazzi provenienti da famiglie svantaggiate, garantendo loro un’istruzione che assicuri loro la possibilità di un futuro più dignitoso.
“La Fondazione Don Bosco nel mondo,
grazie al 5×1000 quest’anno ha finanziato
il progetto “Insieme nella protezione
dal Covid-19” che l’Ispettoria Salesiana di Belo Horizonte, in Brasile, sta realizzando
in quattro centri giovanili “
Le azioni socio-ricreative sono pianificate ed eseguite in modo che valori come la cooperazione, la solidarietà, il pensiero critico e la perseveranza possano essere stimolati e potenziati.
Le attività dei centri giovanili si articolano in tutto il mondo nell’attuazione del sistema preventivo di don Bosco, investendo l’educazione e la formazione di un valore fortemente orientato alla tutela di valori e di diritti invece che alla riparazione di situazioni di rischio e di disagio.
I quattro centri
La più grande sfida per i centri giovanili salesiani è ancora oggi quella di mantenere viva l’assistenza ai bambini e agli adolescenti, ma anche alle loro famiglie, sebbene a distanza, contribuendo all’attuazione costante dei diritti sociali.
In particolare, il progetto “Insieme nella protezione dal Covid-19” si sviluppa in due Centri giovanili nello Stato di Minas Gerais e in due nello Stato di Rio de Janeiro.
Unico, grande obiettivo è quello di contribuire con il 5×1000 della Fondazione Don Bosco nel mondo al rafforzamento dei legami familiari e comunitari, garantendo l’accesso ai diritti fondamentali, attraverso azioni basate sul soddisfacimento dei bisogni materiali e psicologici dei bambini, dei ragazzi e delle loro famiglie nell’emergenza sanitaria.
Nello Stato di Minas Gerais, nella città di Belo Horizonte, il Centro Juvenil Dom Bosco è frequentato da circa 250 bambini e adolescenti tra i 6 e i 16 anni, le cui famiglie vivono in una situazione di vulnerabilità sociale, con un reddito pro capite pari a un quarto del salario minimo mensile. Il Centro si trova nel quartiere di Cabana do Pai Tomaz, a Ovest della città.
Allo stesso modo, sempre nello Stato di Minas Gerais, nella città di Pará de Minas, il Centro Juvenil São Domingos Sávio è frequentato da circa 250 bambini e adolescenti vulnerabili e privi di accesso ai servizi essenziali. Secondo i dati raccolti nelle indagini effettuate nel 2019 e nel 2020 dal Dipartimento di Assistenza e Sviluppo Sociale di Pará de Minas sulla vulnerabilità sociale nel Comune, in relazione al numero di bambini e di adolescenti appartenenti alle famiglie con il reddito pro capite più basso, il quartiere di Padre Libério ha una percentuale del 692% superiore alla media e detiene il triste primato di essere in cima alla lista dei quartieri più poveri della città.
Secondo le indagini dell’anno precedente, inoltre, la comunità del quartiere di Padre Libério, da dove proviene l’80% dei ragazzi frequentanti il centro giovanile salesiano, è risultata prima nella drammatica lista delle comunità di quartiere con il più alto numero di casi di violenza perpetrata ai danni dei minori e prima nella violazione dei diritti dei bambini e degli adolescenti.
I casi registrati nel 2018 sono del 433% superiori alla media generale ed è in questo scenario che la presenza salesiana, con numerosi progetti e varie iniziative, contribuisce in modo significativo a individuare strategie e a sviluppare programmi per far fronte alle situazioni di disagio derivanti per lo più dalla povertà estrema.
Un supporto alle famiglie
Anche nel Centro Juvenil Mamãe Margarida di Niterói, nello Stato di Rio de Janeiro, i beneficiari provengono dalle fasce più svantaggiate e bisognose della popolazione. Essi appartengono alle famiglie segnalate alle opere salesiane dai servizi socio-assistenziali. Si tratta di circa 250 bambine, bambini e adolescenti appartenenti alle famiglie inserite nei programmi di sussidio governativo, ma che non hanno alcuna sicurezza economica a medio e lungo termine.
Vivono nelle comunità intorno al quartiere di Santa Rosa e vivono in una situazione di vulnerabilità e di rischio, derivante dalla povertà estrema e dalla disgregazione dei legami affettivi ed emotivi.
Nel Centro Juvenil São Pedro di Campos dos Goytacazes, ancora nello Stato di Rio de Janeiro, i salesiani operano nelle comunità del Margem da Linha/Tapera. Questo territorio secondo il Piano Municipale di Assistenza Sociale (pmas) è composto per il 66% da una popolazione estremamente povera costituita principalmente da donne afrodiscendenti. I bambini e gli adolescenti rappresentano il 46% della popolazione dell’intero territorio. Si tratta di persone fragili ed esposte al rischio di violenza e di emarginazione. Per loro sono richiesti interventi specifici a lungo termine.
In tutte queste località la pandemia ha aggravato la situazione economica e sociale delle famiglie, soprattutto di quelle monoreddito. Moltissimi genitori hanno perso il lavoro a causa della pandemia e, dunque, l’unica fonte di guadagno per tutta la famiglia. La maggior parte delle famiglie vive oggi con il sussidio governativo o di espedienti quotidiani che, tuttavia, sono insufficienti ad affrontare le spese per i servizi e per i beni di prima necessità.
Il progetto “Insieme nella protezione dal Covid-19” si propone di fornire supporto alle famiglie dei bambini e dei ragazzi, al fine di permettere loro di affrontare con dignità e speranza un tempo difficile, segnato da grandi perdite e da un forte impoverimento.
L’esperienza dell’emergenza in Brasile ha offerto l’occasione di ampliare la missione dei Figli di Don Bosco a quante più persone fragili possibile e di sperimentare nuovi metodi per realizzarla, al fine di ridurre l’impatto della pandemia sulla vita dei più poveri e svantaggiati.
Con il 5×1000 alla Fondazione Don Bosco nel mondo è possibile per tutti partecipare alla missione salesiana anche nelle situazioni di emergenza e post-emergenza, arrivando nelle comunità che sarebbero altresì isolate e private di tutela e accesso ai diritti fondamentali.