IL LORO RICORDO È BENEDIZIONE
La Comunità
Don Luigi Zulian
Morto a Torino, il 6 aprile 2021, a 93 anni
«Ho conosciuto don Gigi a Valdocco, quando lavoravo nel gruppo della rivista Meridiano 12. Io avevo 17 anni e lui veniva a fare gli abbonamenti. Quando arrivava portava una ventata di allegria. Indossava la talare e, data la sua ridotta statura, sembrava un chierichetto scappato dalla sacrestia. Eravamo tutti felici di vederlo: aveva sempre la battuta pronta, era perennemente di buon umore e scherzava con tutti. Aveva il raro dono di far sentire tutti a loro agio. Aveva un sorriso contagioso che non escludeva mai nessuno. Non l’ho mai visto irritato.
Abbiamo avuto una bella amicizia che è durata 54 anni, mi considerava una delle sue innumerevoli nipotine.
Negli anni in cui si trovava a Roma, con l’incarico non proprio semplice di Terra Nuova, casa in cui si preparavano i giovani che volevano andare in missione, era felice quando andavamo a fargli visita. Veniva a prenderci, ci riaccompagnava alla stazione e ci ospitava nella sua casa. Poi, con una scassatissima “Cinquecento” ci portava per la città a vedere chiese e monumenti.
Non mancavano mai intoppi, ma don Gigi sdrammatizzava qualunque difficoltà, non mancava mai di coraggio e aveva sempre una soluzione di scorta.
Per ben 14 anni è stato assistente del gruppo TO2 di VDB. Era entrato perfettamente nella mentalità e nel senso della consacrazione secolare, legava con tutti, ci voleva molto bene e si preoccupava di ognuna di noi ed ha saputo animarci con allegria e ottimismo.
Le sue catechesi erano semplici ma toccanti, si preoccupava di fari capire, ci diceva sempre che la vita di fede è una cosa seria e non solo “un puf-puf”, non solo intimismo ma carità concreta, quella che lui praticava e lui la praticava fino in fondo. Rivestiva incarichi importanti, ma era umile, semplice, affabile e generosissimo.
Quando ultimamente andavamo a trovarlo nell’infermeria di Valdocco, ricordava sempre i bei momenti trascorsi insieme, si ricordava sempre della mia mamma, di mia nipote e dei suoi figli.
Don Gigi è stato nella mia vita e in quella di tante di noi una bella persona, buona e gentile. Per tutti indimenticabile. Un uomo buono è uno che ha buona opinione della vita e chiunque ha incontrato don Gigi ha imparato ad amare la vita e il suo Creatore con il cuore di don Bosco, che don Gigi irradiava. È stato nella nostra vita un dono prezioso».
Questa testimonianza di una Volontaria delinea bene la figura di don Luigi Zulian: un salesiano gentile, saggio e generoso. Un grandissimo amico per quelli che lo hanno conosciuto.
Ma anche un grande e geniale “fondatore”, all’origine di innumerevoli iniziative della Congregazione.
Don Luigi Zulian è il coordinatore, ispiratore e persona di riferimento del Centro Internazionale delle Compagnie religiose salesiane voluta da don Ricaldone nel 1950. Negli anni ’60-’70, lavora per i gruppi dell’Operazione Mato Grosso, tanti campi di lavoro, serate di studio, esperienze. Nel 1967 Don Gigi è tra coloro che danno vita a Note di Pastorale Giovanile.
In quegli anni, il Rettor Maggiore don Luigi Ricceri fonda una ONG: Terra Nuova. Sarà per don Gigi fonte di grandi soddisfazioni e anche di preoccupazioni per gli sviluppi “politici” della iniziativa che porteranno alla sua diversa strutturazione. “Io – scrive don Zulian – mi trovavo in una posizione difficile: da un lato, per nessuna cosa al mondo mi sarei staccato dalla Congregazione, anche se qualche confratello mi catalogava tra i rossi, come quelli che se ne erano andati; dall’altro cercavo di non distruggere quello che di buono si era fatto e si faceva ancora a TN. Tra l’altro c’erano giovani tuttora in missione. Come comportarsi con loro e con i loro genitori? Grossi problemi, grosse difficoltà”.
Per fortuna c’era la saggezza di don Gigi. Tornò a Torino e diede un grosso contributo alla fondazione di Radio Proposta. Quando nel 1986 Don Angelo Viganò, che in quel periodo era il Superiore dell’Ispettoria Centrale, raccoglie tutti i rappresentanti della Famiglia Salesiana (SDB, FMA, Cooperatori, Ex-allievi), ma anche amici e benefattori, e fondò il VIS, Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, don Gigi fu nominato assistente operativo. Nel 1988 presidente del VIS e responsabile dell’Animazione Missionaria salesiana italiana diventa don Ferdinando Colombo. Il lavoro quotidiano e l’esperienza di don Gigi che già conosceva bene le Ispettorie italiane furono determinanti. Un primo frutto del lavoro di quegli anni fu l’esperienza estiva, per un mese in gruppo. Progressivamente coinvolse tutte le Ispettorie Salesiane italiane: in 25 anni circa 6-7000 giovani hanno fatto questo cammino che li ha portati, in dialogo con gli operatori sociali, politici e pastorali dei Paesi poveri, ad approfondire le cause della povertà e del sottosviluppo e a conoscere i problemi della gente.
Così conclude il suo direttore: «Don Gigi, sei stato un uomo di una energia salesiana e di una capacità di amicizia contagiosa inversamente proporzionale alla tua altezza fisica che condividevi con don Bosco ed insieme a questa un pezzo del suo grande cuore di padre che tutti in te amavano e ricordano oggi in benedizione, tu veglia sulla nostra ispettoria, sulle missioni e sui missionari della nostra Congregazione».