IL LORO RICORDO È BENEDIZIONE
LA COMUNITA'
Padre Mario Pani Mulas
Morto ad Alassio, il 3 aprile 2022, a 74 anni
Don Giulivo nasce a Parre in Val Seriana, provincia di Bergamo il 3 febbraio 1948 da Luigi Torri e Monica Palamini. I suoi genitori danno la vita a 9 figli: oltre a lui, che è il più piccolo, ci sono tre fratelli Gennaro (che diventerà salesiano), Antonio, Onorato e cinque sorelle Emilia, Artemisia, Assunta, Savinia ed Ester. La sua famiglia è radicata nei valori profondi della gente delle valli bergamasche, dalla vita semplice, dalla fede robusta, dall’affetto forte e austero delle relazioni familiari. Giulivo amava condividere in comunità episodi legati alla bella e povera vita familiare della sua infanzia che aveva lasciato in lui dei tratti indelebili di affabilità, concretezza, fede solida, grande umanità.
Nel 1964 fa domanda di entrare in noviziato, vive l’esperienza di noviziato a Villa Moglia-Chieri ed emette la sua prima professione religiosa nel 1965.
Il 1° settembre 1966 un avvenimento tragico segna la vita di Giulivo e di tutta la sua famiglia: il fratello Gennaro, chierico salesiano di 23 anni in tirocinio proprio nella casa di Alassio, annega durante un bagno con i ragazzi. Il colpo è davvero forte, Giulivo lo raccontava con dolore a distanza di anni come un evento che aveva segnato profondamente la sua mamma, la sua anima e tutta la sua famiglia.
Vive il tirocinio pratico nell’esercizio dell’assistenza salesiana prima a Livorno dal 68 al 70 e poi a La Spezia San Paolo dal 70 al 71. Al termine del tirocinio emette la sua professione perpetua. I giudizi di coloro che ne hanno curato la formazione sono estremamente positivi ed evidenziano lo spirito di sacrificio, la generosità e maturità, lo spirito liturgico, lo zelo e la pietà, le ottime capacità musicali, la spiccata manualità. Viene sottolineata anche una leggera vena di pessimismo, che faceva parte della sua persona, ma nel quale coloro che lo hanno conosciuto negli anni seguenti hanno anche visto un miglioramento, ìndice del lavorio su se stesso.
Giulivo ci sapeva fare con i giovani, era accogliente, ascoltava, animava, voleva loro bene. La sua intenzione di vivere la vita salesiana è sincera e senza tentennamenti: “Dopo aver fatto esperienza di vita salesiana durante lo studentato e il tirocinio, credo di poter continuare, con l’aiuto del Signore, su questa strada che Lui stesso mi ha indicata. Sono consapevole dei miei difetti, tuttavia ho fiducia nell’aiuto del Signore e nella paterna comprensione dei salesiani”.
Dopo la professione perpetua dal 1971 al 1973 è all’UPS per lo studio della Teologia e successivamente in Germania a Benediktbeuern dal 1973 al 1976. Lo studio in un’altra nazione e in un’altra lingua è stata un’esperienza iniziale molto faticosa per l’apprendimento di una lingua straniera, ma anche tanto fruttuosa e la ricordava sempre con affetto e riconoscenza per le relazioni vissute, gli studi compiuti, gli input ricevuti. Viene ordinato sacerdote a La Spezia il 26 settembre del 1976; in preparazione di questa tappa scrive: “Mi muove solo il vivo desiderio di servire il Signore nel servizio del ministero sacerdotale restando fedele alla vocazione salesiana alla quale Egli mi ha chiamato. Mi sento disposto ad assumere questa responsabilità per tutto il corso della mia vita, conscio delle difficoltà e rischi che mi ostacoleranno, ma anche sicuro del costante aiuto del Signore, che sempre è vicino a coloro che a Lui si donano con gioia”.
Dopo la sua ordinazione lo troviamo a La Spezia San Paolo dal 76 al 77 come insegnante e catechista, dal 77 all’89 ad Alassio come insegnante di musica e consigliere scolastico, dall’89 al 98 a Livorno prima come parroco o poi come direttore e parroco. Dal 1998 al 2003 a La Spezia Canaletto come direttore e parroco, a Vallecrosia dal 2003 al 2007 come direttore e parroco, poi di nuovo ad Alassio dal 2007 al 2022 come insegnante, consigliere della scuola media, rettore della Chiesa.
I salesiani e i laici che hanno scritto in queste ore sottolineano tanti aspetti della sua poliedrica personalità. «Don Giulivo era un amante della musica, che aveva portato in tutte le realtà in cui era stato. Ascoltatore, esecutore, persino compositore. Amava mostrare con orgoglio il pianoforte. Ma soprattutto educatore anche in questo campo, la sua gioia era metter su cori, complessi, istruire i giovani alla musica e nello strumento del pianoforte».
«La sua passione per le piante, specie quelle grasse, cui dava anche dei nomi».
«La sua capacità manuale. Non aveva mai smesso di dedicare del tempo ai lavori manuali, nei quali non solo provava gusto ma anche abilità».
«Appassionanti le sue disquisizioni filosofiche, teologiche ed ecclesiologiche. Aveva una passione per il tedesco, da quando era stato in Germania».
«Aveva conservato una grande passione per la sua terra, di cui apprezzava tutto, compresa la buona tavola».
«Gli ultimi anni ad Alassio era Rettore della Chiesa pubblica, che teneva con grande cura, della quale animava le liturgie e per la quale faceva presepi artistici. Era ricercato per il sacramento della Confessione».
«Ma la sua passione era soprattutto e sempre per i ragazzi. Anche quando ha dovuto lasciare l’insegnamento, li salutava al mattino – sia quelli della scuola don Bosco sia quelli della Ollandini – così come gli insegnanti, e stava con loro nelle ricreazioni e nel dopopranzo. Commoventi le testimonianze di alcuni ragazzi delle scuole medie».
Un uomo profondo e pratico, artista e umile. Un vero salesiano.