Le Nostre Guide

B.F.

Don Gildasio dos Santos Mendes

Consigliere per la comunicazione sociale

«Sono molto contento di poter lavorare in Congregazione attraverso la comunicazione. Assumere il servizio di Consigliere per la Comunicazione è una grande sfida e una missione affascinante! Don Bosco in forma geniale è stato un artista e ha utilizzato la musica,
il teatro, la letteratura come modalità e mezzi per educare».

La sua preparazione professionale è gigantesca e internazionale.
Può autopresentarsi?

Sono nato in Brasile, nella città di São João do Sobrado, nello Stato dello Spirito Santo, vicino a Rio de Janeiro in una famiglia con cinque fratelli e una sorella. Il papà era contadino e la mamma seguiva la famiglia. Nel 1970 la mia famiglia si è trasferita nella regione centrale del Brasile vicino a Cuiabà, stato di Mato Grosso. In questo periodo ho conosciuto i salesiani frequentando la scuola media nel Collegio Salesiano Padre Carletti ad Alto Araguaia.

 

Quando sono entrato nell’Aspirantato Salesiano, a Campo Grande, nello Stato del Mato Grosso del Sud (1982), conoscevo ormai lo stile di vita dei Salesiani, la spiritualità, il ritmo di studio, di lavoro, la pietà, lo sport, la musica. L’ambiente formativo salesiano e i formatori mi hanno dato la possibilità di crescere nella dimensione umana e spirituale.

Dopo aver completato i miei studi di filosofia nella Facoltà Salesiana di Lorena e di Teologia nell’Istituto Pio XI a Sao Paolo (Brasile), sono stato per tre anni responsabile per la pastorale nella Scuola Don Bosco di Campo Grande, Mato Grosso del Sud, vivendo da prete novello una grande esperienza pastorale salesiana tra i giovani, stando in mezzo a loro, insegnando religione, partecipando ai vari gruppi educativi, esercitando il ministero sacerdotale, condividendo attività artistiche ed esperienze missionarie. In quel periodo ho vissuto forti esperienze nell’ambito della comunicazione, componendo musica, scrivendo libri, facendo programmi di radio, tv, collaborando con giornali locali, producendo video: un tempo fecondo e significativo per fare comunicazione educativa con la partecipazione e il coinvolgimento dei giovani.

Riesce a trasmettere la sua passione educativa nella comunicazione istituzionale?

Mi è molto cara l’espressione di don Bosco “per voi studio…”, quando dico studio mi riferisco all’approfondimento delle diverse realtà dal punto di vista scientifico, pastorale, salesiano e allo stesso tempo all’esigenza di porre tale conoscenza e sapere a servizio della missione, della comunità, dei giovani, della Congregazione e della Famiglia Salesiana. Da sempre mi è piaciuto studiare, ricercare e imparare cose nuove in vista del mio lavoro pastorale con i giovani! Nei miei incontri e contatti giornalieri con loro, già da prete novello, mi sono subito convinto che per educare è necessario un aggiornamento continuo! I giovani sono dinamici, sono in continuo cambiamento di linguaggi e modi di vivere. Loro hanno un codice per comunicare. Imparare da loro questo codice, stando presente in mezzo a loro con amicizia è fondamentale per educare.

Mi piace scrivere, leggere, ricercare, pubblicare: in questi anni ho scritto vari libri sia a carattere accademico sia divulgativo riguardanti l’educazione, la pastorale, la spiritualità e anche testi di poesia. L’esperienza di studio e la ricerca mi hanno aiutato molto, soprattutto a scoprire il valore della metodologia di studio, la disciplina, le tecniche della ricerca, l’attenzione al dialogo religioso nel mondo scientifico e accademico. Con lo studio e la ricerca ho sempre accompagnato i giovani a livello spirituale, promuovendo la lectio divina, gli esercizi spirituali, il canto e la liturgia. Nel 2007 dopo aver conseguito il dottorato in Digital Media negli Stati Uniti sono ritornato in Brasile dove ho lavorato nell’Università Cattolica Don Bosco di Campo Grande come Pro-rettore. Nel 2009 sono stato nominato Direttore dell’Opera salesiana di Corumbà, vicino alla frontiera con la Bolivia. Contemporanea-mente ho collaborato con la Conferenza Nazionale dei Vescovi Brasiliani (cnbb) nell’elaborazione del Direttorio per la comunicazione; inoltre ho avuto l’opportunità di collaborare con il mondo accademico mediante incontri e conferenze; ho predicato vari corsi di esercizi spirituali, tenuto conferenze e partecipato a gruppi di studio e ricerca, sempre in vista della missione pastorale. Un universo che mi piace molto è quello della musica, sia ascoltando musica classica, pop, jazz, sia scrivendo e registrando canzoni ispirandomi a testi biblici, al carisma salesiano e a contenuti più catechetici.

Il suo curriculum salesiano è ricco. Quali sono state le esperienze più belle?

L’esercizio del ministero sacerdotale a servizio dei giovani mi ha segnato profondamente. Ricordo la celebrazione eucaristica quotidiana con i giovani della Scuola Don Bosco o all’Università o quando presiedevo la Messa per i giovani cattolici della Michigan State University negli Stati Uniti. Ricordo con piacere il gruppo di giovani qui in Italia, che ho accompagnato soprattutto nella pratica della lectio divina e nell’orientamento spirituale e vocazionale. Non voglio dimenticare la significativa esperienza di lavoro pastorale con i giovani poveri nell’Opera Sociale Don Bosco, in Itaquera, Sao Paulo. La mia esperienza come superiore dell’Ispettoria Salesiana di Campo Grande nel Mato Grosso mi ha segnato profondamente, soprattutto per la vita fraterna, per la missione condivisa, per l’animazione e l’accompagnamento del lavoro missionario tra gli indigeni Bororo e Xavantes.

All’inizio del 1996, dopo tre anni di lavoro pastorale in Brasile, sono stato per un anno a Londra per studiare la lingua inglese. Successivamente ho avuto la possibilità di studiare comunicazione sociale alla Facoltà Salesiana dell’ups a Roma: è stata un’opportunità straordinaria per entrare nel mondo della comunicazione. In quel periodo sono stato invitato a fare il master in Digital Media alla Michigan State University negli Stati Uniti.

Lei è anche un artista. Questo l’aiuta come comunicatore?

Per me l’arte è il cuore della comunicazione! L’arte è una fonte molto ricca per evangelizzare. Prendiamo dall’arte la metodologia, il linguaggio, la sua espressione di bellezza, la sua capacità di coinvolgere le persone. Per questo don Bosco in forma geniale è stato un artista e ha utilizzato la musica, il teatro, la letteratura come modalità e mezzi per educare.

La vita salesiana nel periodo della mia formazione iniziale mi ha dato l’opportunità e la possibilità di praticare musica, fare teatro, approfondire la letteratura e lo studio della comunicazione. Ho scoperto presto nel mio lavoro pastorale con i giovani che loro capivano il messaggio che davo attraverso la musica. Ho inciso il mio primo long play, diffuso in Brasile, con 14 canzoni composte e cantate da me. Ho composto molte altre canzoni.

Dirigere, animare e far lievitare la comunicazione interna ed esterna della Congregazione Salesiana è un compito pesante?

Assumere il servizio di Consigliere per la Comunicazione Sociale è una grande sfida e una missione affascinante! Il Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, nella Proposta Programmatica del Rettor Maggiore alla Congregazione Salesiana dopo il Capitolo Generale 28 propone di avanzare insieme, come educatori, per inculturare il Vangelo nell’habitat digitale. Siamo infatti una Congregazione con grande forza e creatività comunicativa. Siamo presenti in radio, tv, nei social media, con case editrici, Facoltà di comunicazione, internet, sempre con la presenza e la collaborazione dei giovani e dei laici che condividono lo spirito e la missione di don Bosco. Oggi non è sufficiente essere qualificati comunicatori nei social media. È necessario agire insieme sotto l’aspetto sia istituzionale sia carismatico. Questo significa, avere un progetto educativo, valori condivisi, gruppo di riferimento e di appartenenza, agire come membra di un unico corpo.

Per noi salesiani educatori, la comunicazione è fondamentale per la nostra missione. Infatti siamo un vasto movimento di comunicazione nel mondo! Credo che sia molto importante oggi per noi comunicare a partire dalla nostra identità di consacrati, di salesiani, di educatori. Comunicare partendo dal Vangelo e dal carisma di don Bosco.

Che cosa pensa del mondo comunicativo, oggi?

Veramente la comunicazione digitale e online è una vera rivoluzione culturale. In poche decadi il mondo ha vissuto un cambiamento di paradigma culturale e sociale profondo a causa delle tecnologie dell’informazione, di internet, dei social media, dello smartphone. Sappiamo che la Chiesa e la Congregazione Salesiana, in forma attualizzata e sicura, offrono riflessioni, criteri e metodologie per vivere e lavorare in questo habitat digitale.

Come comunicare a partire dal carisma salesiano, con creatività, significatività e qualità?

Questo richiede alcuni criteri e metodologie chiari e condivisi. In verità, Internet è una vasta rete di rituali umani e culturali. In internet troviamo arte, cucina, politica, moda, sport, musica, film, shopping, i rapporti tra le persone, informazione sulla vita quotidiana, contenuti religiosi, riti di vita e di morte. La persona umana comunica perché cerca sempre un significato, un modo di esprimere la sua libertà e i suoi sogni. Per questo, dobbiamo guardare Internet come parte della nostra vita, come espressione ed estensione dei rituali umani. Penso che a partire da questi rituali, da questi elementi antropologici e culturali possiamo approfondire l’evangelizzazione nell’habitat digitale.

Inoltre siamo sollecitati ad accompagnare l’evoluzione della tecnologia.

La comunicazione a servizio del creato, della sostenibilità, dell’inclusione digitale, dell’istruzione e della sicurezza sanitaria sono molto importanti per noi, per le famiglie. L’intelligenza artificiale è una realtà che cresce e cresce e crescerà molto. Il controllo dell’informazione a livello di azienda e di governi, gli aspetti etici e di sicurezza meritano la nostra attenzione, il nostro studio e il nostro accompagnamento.

Quali sono le linee programmatiche che si propone?

Abbiamo tre grandi priorità per il Dicastero della Comunicazione: la formazione dei delegati ispettoriali di comunicazione, l’accompagnamento dei salesiani e dei laici coinvolti nella comunicazione e la comunicazione istituzionale (comunicazione interna ed esterna, lavoro collaborativo e in rete, qualità delle infrastrutture digitali all’interno dell’istituzione, gestione di crisi, sistema di reti, creazione e distribuzione di informazione).

Nella comunicazione istituzionale vogliamo curare il Bollettino Salesiano, le Case Editrici, i siti e le reti sociali. Tutto questo richiede dialogo, senso di collaborazione e molto lavoro.

Lavorare nella gestione condivisa con i laici è una scelta fondamentale per la comunicazione in questo tempo. La digitalizzazione delle nostre comunità e opere e la preparazione professionale e pastorale dei salesiani e dei laici sono passi importanti che vogliamo condividere nelle Ispettorie e con la Famiglia Salesiana.

Inoltre, vogliamo approfondire la dimensione missionaria della comunicazione e sviluppare la gestione in modo collaborativo soprattutto con i dicasteri della pastorale giovanile, della formazione, delle missioni e della Famiglia Salesiana.           

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