SALESIANI
O. Pori MECOI - Traduzione di Marisa Patarino
Intervista a Savio Raj Silveira, Ispettore di Mumbai
«Credo che l’India salesiana
abbia un grande futuro.
Abbiamo molte opportunità
per accompagnare i giovani
in campi nuovi e in evoluzione».
Può presentarsi?
Sono Savio Silveira e attualmente svolgo l’incarico di Ispettore dell’Ispettoria salesiana di Mumbai. Sono originario di Goa, uno Stato dell’India piccolo ma molto bello. A Goa sono radicate una fede e una cultura cattolica molto forti, perché il Paese fu evangelizzato dal grande missionario San Francesco Saverio. Fin dalla scuola materna ho seguito il mio percorso scolastico al centro Don Bosco di Panjim, la capitale. Dopo essere stato ordinato sacerdote, ho prestato il mio servizio per dieci anni nel Gujarat, lavorando prima con i poveri nelle aree rurali e poi per alcuni anni con gli abitanti delle baraccopoli della città. Sono poi stato il responsabile dell’Ufficio di Pianificazione e Sviluppo dell’Ispettoria e questo incarico mi ha dato l’opportunità di comprendere le difficoltà e le necessità dei poveri in varie situazioni e di considerare come noi Salesiani possiamo rispondervi al meglio. Sono stato quindi nominato Vice Ispettore e, nel giugno 2019, sono stato invitato dal Rettor Maggiore a prestare il mio servizio all’Ispettoria in qualità di Ispettore.
Perché è salesiano?
Com’è nata la sua vocazione?
Ho avuto il privilegio di studiare, fin dai primi anni, in una scuola salesiana. Ho avuto la fortuna di incontrare molti grandi Salesiani. Ad esempio, don Joseph Casti è stato il mio primo rettore. È un sacerdote famoso per i suoi modi gentili e amabili. Ricordo altri Salesiani meravigliosi, come don Mauro Casarotti, don Benedict Furtado e don John Samala. Poi c’era don Valerian Monteiro, che conosceva i nomi di tutti i ragazzi della scuola ed eravamo più di mille! Quando studiavo a Panjim, sembrava che i Salesiani fossero ovunque. Erano i nostri insegnanti in classe, giocavano insieme a noi sui campi da gioco e mi colpiva soprattutto vederli recitare sul palcoscenico o sentirli suonare brani musicali. Per noi ragazzi i Salesiani erano eroi! La loro presenza costante tra gli studenti, il loro atteggiamento amichevole, il loro rapporto personale mi impressionavano molto. Il meraviglioso esempio di questi Salesiani mi ha orientato a voler diventare salesiano.
Come hanno reagito i suoi genitori?
I miei genitori erano molto religiosi e avevano anche un buon rapporto con i Salesiani. Non mancavano mai alla Messa quotidiana. E a casa recitavamo il Rosario in famiglia. Mio padre era un benefattore dei Salesiani, a cui offriva regolarmente il suo sostegno. Mia madre era una Salesiana Cooperatrice. Quando ho detto che sarei voluto diventare Salesiano, sono stati molto contenti della mia decisione. Posso dire che i miei genitori siano stati i sostenitori più entusiasti nel mio percorso vocazionale.
Lei è un Ispettore molto giovane. Come vive la speranza che ripongono in lei?
Non credo di essere così giovane: quest’anno festeggio il venticinquesimo anniversario di sacerdozio. Ritengo però di avere una grande responsabilità, in particolare a essere l’Ispettore di un’Ispettoria come quella di Mumbai, che ha una grande storia. Ma proprio perché ha una grande storia e un’eredità importante, è un’Ispettoria ben consolidata, che funziona bene. Questo rende il mio compito più semplice. Uno dei grandi pionieri, il patriarca della nostra Ispettoria, è stato don Aurelio Maschio. Era lungimirante, aveva una grande fede e molto zelo. Molte Case della nostra Ispettoria sono state fondate da lui. Si impegnò anche molto per garantire all’Ispettoria una certa stabilità finanziaria. La Procura che aveva avviato continua a sostenere l’Ispettoria. Abbiamo poi avuto altri grandi Salesiani, come don Antonio Alessi, don Joseph Carreno, don Elisio Bianchi e don Joseph Moja, che hanno conferito all’Ispettoria una forte identità salesiana e una profonda cultura salesiana. Oggi vedo che il mio ruolo si basa su queste buone basi gettate dai nostri grandi pionieri.
Mumbai è una città grande, ricca, industrializzata e all’avanguardia a livello internazionale in molti campi. Che cosa hanno realizzato i Salesiani qui?
Sì, Mumbai, che conta venti milioni di abitanti, è una delle città più grandi del mondo. Mumbai è anche la capitale finanziaria dell’India ed è considerata la città il cui sviluppo è più rapido all’interno del Paese. Ma l’Ispettoria di Mumbai non comprende solo la città; è composta da quattro Stati: Maharashtra, Gujarat, Madhya Pradesh e Rajasthan. La popolazione complessiva di questi quattro Stati è di circa 315 milioni di persone, su un’area di oltre un milione di chilometri quadrati. È dunque un’Ispettoria molto vasta, che copre l’intera India occidentale. In questi quattro Stati, l’Ispettoria ha 35 Case salesiane al servizio dei giovani e dei poveri, nelle aree urbane e rurali. Il nostro obiettivo principale è l’istruzione, la scuola formale e la formazione professionale e tecnica. Abbiamo varie scuole, centri di istruzione superiore e istituti di formazione tecnica di eccellente livello. Portiamo avanti anche iniziative per i bambini di strada, per i bambini che vivono nelle baraccopoli, per i giovani migranti e altri giovani in situazione di fragilità. Gestiamo inoltre centri nelle aree rurali dedicati a migliorare la situazione delle persone che sostengono, con iniziative finalizzate a sollevarle dalla condizione di povertà. Nella stessa Mumbai, don Bosco è un nome molto noto, le scuole Don Bosco sono considerate tra le migliori della città.
Quali sono i risultati più importanti raggiunti nella sua Ispettoria?
Nel 2022 la nostra Ispettoria festeggerà il giubileo d’oro. I Salesiani iniziarono a lavorare a Mumbai nel 1928, ma fino al 1972 facevamo parte dell’Ispettoria di Madras. Nel 1972 Mumbai diventò un’Ispettoria indipendente. Se consideriamo i novant’anni della nostra presenza in questa zona dell’India, o i cinquant’anni dall’istituzione dell’Ispettoria, sono molti gli obiettivi raggiunti di cui siamo grati. Credo che uno dei nostri risultati più straordinari sia la devozione a Maria Ausiliatrice che abbiamo diffuso non solo a Mumbai, ma in tutta questa parte del Paese. A Matunga, nel cuore di Mumbai, don Maschio ha costruito un bellissimo Santuario di Maria Ausiliatrice, che è diventato un importante centro di devozione mariana in India. Nel Santuario pubblichiamo una rivista mensile intitolata “La Madonna di Don Bosco”, di cui vengono stampate 100 000 copie al mese e questo aiuta a diffondere la devozione mariana nelle famiglie cattoliche di tutto il Paese. Un altro risultato importante è che siamo riusciti a garantire l’istruzione a molti bambini poveri, specialmente nelle aree rurali. Se non fosse stato per i Salesiani, molti di questi bambini non avrebbero avuto l’opportunità di andare a scuola. E grazie alla buona istruzione che hanno ricevuto nelle nostre scuole oggi riescono a procedere bene nella vita. Un altro ottimo risultato è che la nostra Ispettoria ha inviato molti missionari in altre parti del mondo salesiano. Durante gli anni del Progetto Africa, diversi Salesiani della nostra Ispettoria hanno lavorato come pionieri in Africa Orientale. Negli ultimi anni molti giovani Salesiani hanno scelto di andare nelle missioni. Oggi i nostri confratelli di questa Ispettoria lavorano in Sudan, Gambia, Ungheria, Kosovo, Nepal e in altri Paesi. Abbiamo ricevuto molto dai missionari che erano arrivati dall’Europa e ora stiamo mandando missionari ovunque la Congregazione abbia bisogno di loro.
Che opinione ha la gente dei Salesiani?
Sono felice di dire che i Salesiani hanno un’ottima reputazione nella nostra Ispettoria. L’opera che compiono in particolare per i bambini di strada e per i poveri che vivono nelle baraccopoli e nei villaggi è molto apprezzata. È anche estremamente positivo che i Salesiani siano considerati molto competenti nell’ambito dell’attività a favore dei giovani. Per questo abbiamo Salesiani che lavorano al servizio dell’animazione giovanile in diverse diocesi. Nell’arcidiocesi di Mumbai, ad esempio, i Salesiani sono regolarmente invitati a organizzare vari programmi per i giovani. Questo significa che il nostro servizio è riconosciuto e apprezzato. Inoltre, molti nostri ex allievi seguono un percorso di vita soddisfacente e ricoprono incarichi importanti nella società e alcuni hanno ruoli a livello del governo. Anche questo contribuisce alla buona reputazione dei Salesiani.
Quali sono le necessità più urgenti?
In questo momento il tema che richiede maggior attenzione è quello delle vocazioni. Quest’anno abbiamo solo due novizi. In passato avevamo in media venti novizi ogni anno, ma la situazione è cambiata. Anche all’interno dei nostri istituti, pochi chiedono di diventare salesiani. Abbiamo riflettuto su questa situazione per capire cosa dobbiamo migliorare. La nostra presenza tra i giovani è carente? La testimonianza che offriamo della vocazione e della missione salesiana non è affascinante per i giovani? Dobbiamo migliorare il nostro modo di accompagnare i giovani nel loro percorso di vita e della ricerca della vocazione? Dobbiamo trovare risposte a queste domande e modificare la situazione.
Come vede il futuro dei Salesiani
in India?
L’India è un Paese in rapido cambiamento e stanno dunque cambiando anche la vita e il futuro dei giovani. Il 28° Capitolo Generale ha posto questa domanda: Quale Salesiano per i giovani di oggi? Credo che i Salesiani in India debbano essere profondamente consapevoli dei cambiamenti che stanno avvenendo e accompagnare i giovani di conseguenza. Un fenomeno di grande rilevanza che si sta verificando in India, come nel resto del mondo, è la straordinaria espansione dello spazio digitale. Molti giovani in India, specialmente nelle città, preferiscono lo spazio digitale a quello fisico. Noi Salesiani dobbiamo imparare ad accompagnare i giovani in questo nuovo spazio. Questo impegno richiede una pastorale giovanile molto diversa. Se non siamo presenti nello spazio digitale, se non sappiamo educare ed evangelizzare i giovani in questo spazio, riscontreremo una grande perdita. Inoltre i giovani oggi sono molto consapevoli delle questioni ambientali. In India l’inquinamento atmosferico è un problema molto grave. Stiamo anche assistendo agli impatti dei cambiamenti climatici; la ciclicità dei monsoni è completamente cambiata in India. Tutti questi problemi determinano un impatto sulla vita e sul futuro dei giovani. Oggi vediamo che i giovani in India si impegnano attivamente per guidare la lotta contro i cambiamenti climatici e altri problemi ambientali. Noi Salesiani dobbiamo interessarci da vicino a questi problemi. Un altro ambito che richiede attenzione è la crescente necessità di istruzione superiore. Mentre nelle città sono attivi molti buoni istituti secondari superiori, nelle aree rurali è difficile fruire di un’istruzione superiore di qualità. Per questo motivo i giovani che vivono nelle aree rurali sono in una condizione molto svantaggiata e questo ha un impatto negativo sul loro futuro. Penso che questa situazione dia ai Salesiani un’opportunità per dare un contributo importante per la vita dei giovani che vivono in zone rurali.