FMA
EMILIA DI MASSIMO
Con Maria
nel cuore del Caucaso
Una comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice vive e opera a Tbilisi, capitale della Georgia.
Un paese cristiano ma anche multiconfessionale, multietnico: una realtà dove si può ammirare una suggestiva mescolanza tra Oriente e Occidente, svariati musei, teatri: è una città culturalmente vivace il cui nome significa “fonte calda”, proprio come il carattere del popolo accogliente e molto socievole.
Come sappiamo, la religione di Stato in Georgia è, dal 337, il Cristianesimo ma, sebbene esista la libertà di culto e le istituzioni religiose siano separate dal Governo, più del 65% della popolazione è cristiano-ortodosso, sebbene siano molto attivi anche altri gruppi di appartenenza alle diverse chiese e religioni. Affrontiamo quotidianamente la sfida del dialogo, del rispetto delle diversità, perché si possano intessere relazioni costruttive, reciprocamente arricchenti.
Siamo a Tbilisi, capitale della Georgia, dove è presente la comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice; abbiamo chiesto a suor Silva, di nazionalità armena, nata e cresciuta in Georgia, di comunicarci la sua esperienza. “Siamo tre sorelle, da 25 anni siamo a Tbilisi; altre sorelle armene prestano il loro servizio a Turtsk, in un piccolo villaggio che si trova ai margini dell’altopiano, nella regione di Akhalkalaki”.
“Chiudere una prigione”
“Fin dall’inizio, la nostra presenza è stata caratterizzata da una grande apertura alle esigenze del territorio e della Chiesa locale. Ci siamo rese subito disponibili per la missione pastorale, in particolare per la catechesi svolta nei due riti: cattolici di rito armeno e georgiani di rito latino. Abbiamo a cuore gli studenti universitari che vengono a Tbilisi dalle periferie e dai villaggi, spesso hanno bisogno di un sostegno e di una presenza amichevole, di approfondire la fede e di formarsi un’identità culturale e religiosa. Trascorro volentieri con loro il fine settimana nel Centro giovanile della Chiesa armena, dove ci sono diverse proposte culturali ed attività ricreative interessanti per la loro crescita.
La nostra opera principale è il Centro Educativo nel quale accogliamo i bambini dai due ai sei anni. Lavoriamo insieme ai laici nell’ottica di un’educazione integrale e preventiva, infatti siamo convinti che prendersi cura fin dalla tenera età dei piccoli sicuramente insegnerà loro a saper gestire adeguatamente le difficoltà della vita, ad evitare di correre rischi negativi. La nostra missione è un valido sostegno per i genitori, soprattutto per le famiglie disagiate e per le donne che spesso portano avanti il peso della famiglia da sole”.
Tamriko, educatrice al Centro Educativo da nove anni, afferma: “Sono felice di lavorare con le suore, i bambini mi insegnano molto, cerco di metterci tutto il cuore per renderli felici quotidianamente. Voglio farli sentire a casa, dare loro la sicurezza che c’è sempre qualcuno che li attende, disponibile e con il cuore aperto se desiderano condividere sentimenti ed emozioni. Mi sembra che nel nostro Centro si viva lo spirito di famiglia che don Bosco e Maria Mazzarello ci hanno testimoniato, lo percepisco anche nei miei figli i quali considerano l’ambiente un punto di riferimento; probabilmente è per questo che ogni mattina iniziamo la giornata con il sorriso, con la gioia di vivere, al di là dei normali problemi”.
Ascoltando, sembra di sentire quanto affermava lo scrittore Victor Hugo: “Chi apre la porta di una scuola chiude una prigione”.
“Da quest’anno”, aggiunge suor Veronica, giunta in Georgia dalla Bielorussia, “accogliamo anche i ragazzi di nove e undici anni dando loro l’opportunità del dopo scuola, così possiamo aiutare le famiglie meno avvantaggiate ma soprattutto i giovani che, pur avendo tanta voglia di studiare, la maggior parte delle volte non trovano adulti che li accompagnino perché il loro sogno si realizzi. Il dopo scuola è gestito con laici disponibili ad accogliere lo spirito salesiano, ad assumerlo personalmente sebbene la nostra casa sia piccola, infatti per il futuro sogniamo spazi più ampi per accogliere più giovani e chiunque voglia venire da noi”.
“I ragazzi”, asserisce suor Anna, di nazionalità polacca e direttrice della comunità, “vengono molto volentieri in oratorio, si sentono a casa, per loro è un luogo nel quale è possibile approfondire la fede, realizzare idee, incontrarsi con gli amici, vivere in un’atmosfera di festa e fare esperienze di sano divertimento. La missione educativa è molto apprezzata dalle famiglie, non solo per le attività che svolgiamo quanto per il clima di accoglienza, di familiarità e di fiducia reciproca che si respira.
Il nostro sguardo continua ad allargarsi su nuovi e vasti orizzonti per affrontare ed abbracciare con coraggio ed audacia le sfide educative di questa bellissima terra, per cercare vie e modalità originali, ambienti più grandi ed adeguati alla concretizzazione del carisma salesiano. Ci proiettiamo oltre il tempo vivendo il presente come voleva don Bosco: saldamente ancorati alla terra ma con il cuore rivolto verso il cielo!”