L'INVITATO
B.F.
ANS L’Agenzia Internazionale di don Bosco
Incontro con il direttore José Luis Munoz salesiano dal 2013 direttore dell’Agenzia Internazionale di informazione salesiana ANS, con sede a Roma, Italia.
Qual è la tua “storia” salesiana?
La mia vocazione è iniziata, come la maggior parte delle vocazioni salesiane, nel lavoro apostolico con i giovani e soprattutto ai tempi della scuola, vedendo come vivevano i salesiani intorno a me. Sono stato studente in una scuola salesiana a Santiago del Cile e lì ho assistito a bellissime testimonianze di salesiani che erano sempre con noi e che hanno dato il meglio di sé per noi.
Come è nata la tua vocazione?
Inizialmente volevo fare il prete e ho professato nella congregazione come chierico, ma durante i miei studi di filosofia ho incontrato la figura di fratel Artemide Zatti e sono rimasto veramente colpito da come viveva un’esperienza di totale dedizione al servizio dei più poveri e soprattutto di vicinanza alle persone che aiutava, aveva la capacità di guarire il corpo e il cuore della gente. Questo mi ha portato a cambiare la mia scelta di vita.
Sono stato subito attratto dalla sua figura e ho capito che era lì che volevo vivere la mia vocazione salesiana in quel modo di servire i giovani per aiutarli e, per quanto possibile, accompagnarli nella realizzazione dei loro obiettivi.
Come ha reagito la tua famiglia?
La mia famiglia ha visto questa chiamata alla vita salesiana come qualcosa di naturale, dato che abbiamo sempre vissuto vicino a una parrocchia salesiana e partecipato alle sue attività. Soprattutto ci siamo sentiti identificati con la vita di don Bosco e della Madonna Ausiliatrice.
Perché sei stato nominato direttore dell’ANS?
Sono sempre stato attratto dalla comunicazione sociale come spazio di evangelizzazione e l’ho scelto come area della mia specializzazione come laico salesiano. Lì lentamente stavo crescendo soprattutto nel campo delle nuove tecnologie e facendo esperienze di lavoro negli anni ’90 nello sviluppo di siti web e l’applicazione delle nuove tecnologie nella scuola fino a quando nel 2013 il rettore maggiore dei Salesiani San Pascual Chavez mi ha invitato a collaborare nel dicastero della comunicazione come capo dell’agenzia di stampa salesiana.
Per me è stata una bella sfida perché mi ha dato la possibilità di toccare con mano la realtà della congregazione in tutte le sue forme e ampiezze e soprattutto mi ha dato la possibilità di conoscere come la congregazione è presente nel mondo nelle sue varie forme.
Con te Ans ha fatto molti passi avanti. Come è organizzato oggi?
È vero che in questi anni, sia per lo sviluppo tecnologico che per la presenza di collaboratori molto preparati, sono stati fatti molti passi avanti nel servizio che l’agenzia offre alla congregazione. La sua presenza sulle reti sociali è cresciuta, promuovendo nuovi formati per la presentazione dei contenuti e migliorando la loro qualità. Il servizio dell’agenzia a livello di congregazione in questi anni è diventato sempre più significativo.
Chi sono i principali collaboratori?
Nella sede dell’agenzia a Roma lavoriamo con 4 persone che pubblicano le notizie che ci arrivano ogni giorno in 6 lingue, oltre al team di laici e salesiani che ci aiutano nella traduzione delle notizie.
Credo che la forza dell’ans stia nei suoi collaboratori, le persone che lavorano in tutto il mondo e che fanno parte delle cosiddette “equipe locali di comunicazione sociale” nei vari paesi dove siamo presenti. Il loro lavoro è fondamentale per la vita dell’ans e poco a poco hanno formato una rete di informazione che copre praticamente tutti i paesi dove noi salesiani siamo presenti.
Come vedi la rete comunicativa salesiana?
Per me, la rete dei collaboratori di ans è come un corpo vivo, è un’organizzazione che ho visto crescere, adattarsi e svilupparsi durante questi otto anni ai nuovi scenari della comunicazione. Sono responsabile dell’agenzia e direi che questo modo di comunicare in rete ha creato una dinamica che ci ha aiutato a crescere come congregazione perché ci ha permesso di conoscere gradualmente il nostro lavoro in diversi contesti sociali e culturali. Una rete sempre più solida e significativa è stata costrui-ta per la chiesa e per la congregazione.
Come prepari le notizie di ogni giorno?
All’inizio della giornata c’è una revisione delle e-mail che riceviamo durante tutta la notte precedente inviate dai nostri corrispondenti di tutto il mondo, passiamo anche in rassegna i siti di informazione più significativi della congregazione, poi viene la riunione di redazione che fa una selezione delle notizie nel foglio del giorno. Di solito abbiamo tra 70 e 90 notizie da pubblicare, tra queste notizie dobbiamo scegliere quali potrebbero essere significative al momento per i salesiani.
Quali sono i criteri di selezione?
I criteri editoriali che ci siamo dati nel selezionare le notizie sono fondamentalmente quattro: prima di tutto le informazioni che provengono dai vari dicasteri, poi le notizie dove salesiani e giovani stanno lavorando insieme, in terzo luogo quelle che ci arrivano da presenze significative, comprese quelle che servono i più poveri e nelle zone di frontiera, e infine le iniziative dove i salesiani collaborano con strutture ecclesiali e sociali.
Quali sono le difficoltà che incontri?
Le principali difficoltà che abbiamo oggi sono a livello di coordinamento con i vari livelli della congregazione per avere informazioni aggiornate e significative.
Molte volte troviamo sul web notizie che sono di reale importanza per la vita della congregazione e che purtroppo non ci arrivano attraverso i canali interni. Penso che il nostro stile di vita e il nostro lavoro, fondamentalmente orientato al servizio concreto giorno per giorno, ci rende difficile trovare il tempo per sederci a riflettere e scrivere quello che si sta facendo.
Penso che i nostri confratelli non percepiscano che quello che stanno facendo può essere molto significativo e potrebbe aiutare altri nell’apostolato come esperienze di successo da imitare.
Come sogni il futuro?
Nel futuro sogno un’agenzia di notizie che cresca da un cambiamento nel paradigma dell’informazione che abbiamo oggi, che si abbandoni l’informazione unidirezionale gestita solo da Roma e che si riesca a consolidare una rete dove i vari centri di informazione interagiscano con le sedi centrali nelle regioni dove la congregazione è presente. Questo significa che i nuclei regionali dovrebbero essere rafforzati dalla lingua, attualmente Asia e Oceania lo stanno facendo con il loro sito “boscolink” che pubblica con successo informazioni da tutta la regione oltre che dalla congregazione. La rete d’informazione che pubblica in inglese riceve informazioni da almeno 20 paesi.
In futuro ans dovrebbe consolidarsi come una rete che dà visibilità al mondo salesiano e di conseguenza ci aiuta a conoscere meglio e ad amare il bene che si fa per i giovani.